Le strane convergenze che hanno segnato il passaggio dalla
Repubblica cosiddetta prima a quella detta seconda hanno coniugato ampia parte
del craxismo con il post fascismo dei La Russa, Gasparri, della nera Meloni e
con il leghismo xenofobo. Sarà materia di studio per gli storici. Al momento ci
limitiamo a constatare.
MAURIZIO SACCONI:
E’ stato ininterrottamente membro del governo come
sottosegretario al Tesoro dal 28 luglio 1987 al 10 maggio 1994.
Nel 1994 è tra i fondatori della Federazione dei Socialisti.
In particolare nel 1984 è relatore della legge finanziaria del governo Craxi
che, di lì a un anno, avrebbe portato il debito pubblico da 234 a 289 mila
miliardi di lire. E nel 1985 il relatore della finanziaria Craxi che, di lì a
un anno, avrebbe portato il debito pubblico da 289 a 336 mila miliardi di lire,
era ancora lui. È uno di quelli che più si scaglia contro il debito pubblico
lasciato in eredità dalla prima Repubblica. Non rieletto, è nominato consigliere
economico della presidenza del Consiglio del Berlusconi primo. Fino a gennaio
1995.
RENATO BRUNETTA:
Di formazione socialista, collabora in qualità di
consigliere economico con i governi Craxi primo,( da agosto 1983 ad agosto
1986) Craxi secondo, (agosto 1986-aprile 1987) Amato primo (giugno 1992-aprile
1993) e Ciampi.(aprile 93- maggio 94)
GIULIO TREMONTI:
Candidato nelle liste del PSI alle politiche del 1987 in quanto
vicino a Gianni De Michelis (anche lui in quota PDL) tra il 1979 e il 1990 fu
uno stretto collaboratore e consigliere degli ex ministri delle Finanze Franco
Reviglio e Rino Formica.
Ci sono inoltre dirigenti del partito di plastica di belli
capelli.
GIANNI LETTA:
Craxiano di ferro.
CICCHITTO: Già lombardian, è in quota al PSI di Craxi ed
alla P2 di Licio Gelli come il suo attuale padrone, forse si sono conosciuti
con la cazzuola in mano.
Alla compagine governativa si sono inoltre aggiunte persone
di provenienza “diversa”, si pensi alla Gelmini, alla Carfagna e ad altre che
sono lì “per meriti”, dice belli capelli. Come a quando questi meriti se li
siano guadagnati e su quale campo di battaglia non è dato sapere, vista la loro
insipienza e pochezza intellettuale e politica, probabilmente hanno doti note a
pochi. Come la consigliera regionale Minetti.
Nessun commento:
Posta un commento