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mercoledì 9 novembre 2011

Martin Luther King


Ho un sogno, un solo sogno: continuare a sognare.

Sognare la libertà, sognare la giustizia, sognare l’uguaglianza. E magari non ci fosse la necessità di sognarle.

Sognare mia figlia grande, sana e felice, volare con le sue ali, senza mai dimenticare il nido.

Sognare l’amore, amare ed essere amato, dare tutto senza pesarlo, ricevere tutto senza chiederlo.

Sognare la pace nel mondo, nel mio paese, un me stesso.  E chissà quale è più difficile da ottenere.

Sognare che i miei capelli che si diradano e imbiancano non impediscano che la mia mente e il mio cuore restino giovani e azzardino l’avventura, siano come bambini e conservino la capacità di giocare.

Sognare che avrò la forza, la volontà e il coraggio per aiutare i miei sogni a concretizzarsi,  invece di chiedere miracoli che non meriterei.

Sognare che quando arriverò alla fine io possa dire che ho vissuto sognando e che la mia vita fu un sogno. Sognato in una lunga placida notte dell’eternità.

Martin Luther King

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