Gabriella Carlucci raggiunge il Casini. Ma chi è cotanta
reginetta del silicone? Lo dicono le sue frasi celebri. (Prepariamoci, in caso
di governo allargato al PD dopo la frana di Silvio il breve potremmo averla
nella maggioranza, e se c’è gente così vuol dire che sarà una maggioranza un
po’ troppo discutibile, ancora servi, schiavi e disinformati).
Eccola qui (per ragioni di spazio
segnaliamo solo una piccolissima serie di siliconate famose):
“Un operaio quando
va a casa ha lasciato i suoi problemi nel suo ufficietto. Io quando vado a casa
ho ancora i miei problemi di lavoro. Il mio telefono è sempre accesso, è sempre
quello dal 1994 e chiunque mi può raggiungere, sabato domenica o festivi. Ma
mica solo io lavoro così tanto. Però voi purtroppo pensate che tutti siano dei
lavativi perché questo è il messaggio che passa”. Operai,
gli stessi che riempiono aerei e ristoranti. Comunisti!!!… Essa lavora, loro
non fanno un cazzo.
«Non ci
sono dubbi. Se durante il governo Prodi il centro-sinistra avesse realizzato il
suo progetto, a firma dell'allora ministro della Solidarietà sociale Paolo
Ferrero di legalizzare le stanze del buco di Stato, oggi purtroppo avremmo
avuto anche nel nostro Paese migliaia di casi tragici come quello di Amy
Winehouse». Meno male che c’è la sirenetta della plastica a ricordarci come si
risolve il problema delle droghe. Chissà cosa si è fumata prima di aprire quei
due canotti che ha sotto il naso.
Dopo aver
definito la RU486 “pesticida umano”, così parlò miss pvc:
«Trattasi di un pericolo per la vita delle donne purtroppo ignobilmente sottaciuto». E ancora: «Il Ministro della Salute Livia Turco secondo la quale la RU486 è una metodica meno dolorosa che garantisce meglio la tutela della salute della donna rispetto all'interruzione chirurgica, dovrebbe trovare il coraggio per far visita alle donne che hanno assunto il farmaco». Lei invece, eroina della TV spazzatura, passa le sue giornate a far visita alle donne che l’avevano usata, non dorme la notte. Ha speso un sacco per benzina della sua Porsche per soccorrere donne traviate dai commmunisti.
«Trattasi di un pericolo per la vita delle donne purtroppo ignobilmente sottaciuto». E ancora: «Il Ministro della Salute Livia Turco secondo la quale la RU486 è una metodica meno dolorosa che garantisce meglio la tutela della salute della donna rispetto all'interruzione chirurgica, dovrebbe trovare il coraggio per far visita alle donne che hanno assunto il farmaco». Lei invece, eroina della TV spazzatura, passa le sue giornate a far visita alle donne che l’avevano usata, non dorme la notte. Ha speso un sacco per benzina della sua Porsche per soccorrere donne traviate dai commmunisti.
Parlando
della proposta di legge presentata per oscurare la rete, così ha risposto al
giornalista de l’Espresso che la contestava: «Guardi le auguro che appena suo
figlio avrà accesso a Facebook venga intercettato dai pedofili, e che lo
incontrino sotto scuola, così lo capirà su se stesso cosa vuol dire». Ora, non
facciamo facile ironia, solo una nazista può augurare del male a dei bambini. Solo
una persona senza coscienza può augurare queste cose a un padre. Solo una
Carlucci indegna di essere considerata democratica può tanto.
Non solo
internet però, vuole anche oscurare le televisioni perché, dice madame le
silicon: bisogna «oscurare i canali televisivi che inviano messaggi e immagini
sbagliate e fuorvianti per la formazione della personalità dei minori». (Emilio
Fede, Minzolini o le sorelle silicon carlucci?) perché «con la proliferazione
dei canali», ha spiegato, «i nostri giovani possono accedere a una grande
quantità di immagini violente, che riproducono visioni della realtà incentrata
sulla costruzione di rapporti superficiali».
Ma lei non arriva dalle TV spazzatura del suo datore di lavoro, soprattutto,
lei non è stata fino ad oggi nel partito che ha fatto del bunga bunga una
religione?
E sui
suoi figlioli, ai quali auguriamo lunga e felice vita, al contrario della belva
che augura ai ragazzi di venire violentati: «Per i miei figli adolescenti
Berlusconi è un mito perché parla una lingua che loro conoscono, racconta le
barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale». I suoi
ragazzi adolescenti conoscono a menadito i linguaggi del bunga bunga?
Poveretti! Se quello è un mito… beh, no comment. Però, non contenta, prosegue: «I
ragazzini lo ammirano, come la maggior parte degli italiani che vorrebbero
essere come lui. Quanti a 70 anni si sognano di andare con le donne dalla
mattina alla sera? Pochissimi! I miei figli lo vedono come una persona che ha
costruito dal nulla un impero, il Milan, un partito che ha vinto più volte le
elezioni…». Se questi sono i miti di donna silicone… Se questa è un deputato
delle Repubblica, beh….
E lei che lavora tanto non ha tempo
per fermarsi ad ogni piè sospinto, infatti dicono le cronache: “Nel 2001, in via del Tritone a Roma, per non rispettare
uno stop, ha tamponato un bus del servizio pubblico, bloccandolo per 55 minuti.
Nonostante fosse stata riconosciuta dai passeggeri, non si è fermata, ma,
imboccando contromano la corsia preferenziale, si è recata a Montecitorio. Una
volta arrivata in Piazza del Parlamento è stata multata per aver parcheggiato
la sua Porsche sul
marciapiede”. Arroganza? Macchè ignobile supponenza.
Resta il fatto che questa qui è
stata accolta dal partito di Casini, va bene che quel partito deve crescere a
scapito del nano di Arcore, però prendersi cani e porci mi pare eccessivo. E’
come prendersi i radicali.
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