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domenica 30 ottobre 2011

La guerra di Boubacar


Copertina di 'La guerra di Boubacar' 
Francesca Caminoli è tornata in libreria.
Dopo “Il Giorno di Bajram” (1999), “La neve di Ahmed” (2003), “Viaggio in requiem” (2010), tutti editi da Ilgrandevetro Jaca book,  Francesca riesce nuovamente a farci conoscere una storia: “La Guerra di Boubacar”.
L’Italia liberata dal nazifascismo è storia contemporanea, tuttavia molto spesso si parla  dei “liberatori”   pensando solo agli anglo americani, e ci si scorda  di altri popoli che hanno, a volte forzosamente, contribuito a costruire la nostra Repubblica e a liberare il mondo intero dalla più grande sciagura del XX° secolo.
In questo quadro si inserisce a pieno titolo una storia “minore”, la liberazione dell’isola d’Elba avvenuta il 17 giugno 1944. Lo sbarco è ricordato come il più sanguinoso del Mediterraneo, tuttavia pochi ne parlano, soprattutto passa spesso sotto silenzio che a quell’operazione parteciparono in larga maggioranza truppe africane provenienti da Senegal, Marocco e altri paesi di quel continente, in particolare dalle colonie francesi che fecero veri e proprirastrellamenti nei villaggi per “reclutare” soldati.
L’ operazione Brassard, comandata dal generale Magnan, ebbe inizio proprio nella notte fra il 16 e il 17 giugno 1944. Vennero impegnati 12.000 uomini dei reparti al comando dei francesi, divisi in tre gruppi d’assalto:
1-  Btg. d’assalto – Gruppo Commandos d’Africa.2-  4° Rgt.Tiratori senegalesi -13° Rgt. Tiratori senegalesi 
3-  2° Rgpt. Tabors marocchini.

Appoggiati dal cielo da  200 tra caccia, cacciabombardieri e bombardieri, e trasportati e coperti dal mare da una forza d’urto impressionante:   l’U.S. Navy (Amm. Troubridge) con 220 navi di ogni tipo comprendenti   torpediniere, dragamine, naviglio ausiliario fra cui quattro LCR (lanciarazzi con 700/1.000 ordigni lanciati in veloce successione). 

Le spiagge minate e la resistenza dei nazifascisti (2 Battaglioni di fanteria tedesca, 1 di fanteria italiana, 4 gruppi di artiglieria e 6 batterie costiere della Kriegsmarine) fecero di questa operazione una vera e propria carneficina con un bilancio pesantissimo:  I tedeschi lasciarono sul campo circa 700 soldati e oltre 2.000 vennero fatti prigionieri, i francesi    quasi 1.000, altre vittime ci furono fra i civili.

Molto è stato scritto e detto su quegli anni, la bibliografia e la filmografia riportate da Francesca sono ampie e dettagliate, anche a riguardo delle “marocchinate” di quegli anni, ricordate da Moravia ne “La ciociara”. Truppe, in particolare africane, che si lasciarono andare a violenze anche grazie alla “miopia” degli ufficiali francesi che forse volevano far pagare agli italiani la vigliaccheria del regime fascista.

Francesca Caminoli, che ama l’isola d’Elba, ha voluto raccontare la storia di Boubacar, che è quella di moltissimi senegalesi che parteciparono allo sbarco loro malgrado. Viveva nel suo villaggio, faceva la vita dei coltivatori senegalesi, aveva le sue usanze, i suoi riti, finchè arrivarono i soldati francesi, presero lui e i suoi amici e conoscenti, e li mandarono ad addestrarsi per combattere contro i tedeschi. Lui, loro non comprendevano. Che diamine avevano fatto di male i tedeschi? E poi lui, Boubacar, doveva stare ad aiutare suo padre nei campi.
Però li presero con la forza e il ricatto, li deportarono a Dakar, poi a Casablanca per insegnar loro a fare la guerra. E il viaggio,  lo sbarco, il sangue versato, teste e arti tranciati di netto dai corpi. Poi la consapevolezza che neppure gli amuleti, i gris gris, che le madri avevano dato loro dicendo “con questi nessuna pallottola entrerà mai nella tua carne”, nulla potevano, e che la pelle bianca ha carne e sangue rossi, proprio come quella nera.
Boubacar riuscì a tornare a casa  in qualche modo, come il suo ufficiale francese, il sergente Roland Flaubert che gli iscriverà qualche lettera in Senegal, e poi si perderanno perché Boubacar cambia indirizzo e le lettere non arrivano più.
In questo, che possiamo definire “romanzo storico”, che affonda le sue radici nella ricerca sul campo e fra le persone, Francesca ha inserito le storie assolutamente plausibili dei nipoti di Boubacar e del sergente Flaubert. Boubacar Diop e Gustavine Flaubert. Lui dal Senegal sbarca nelle terre liberate da suo nonno come clandestino, arriva in Spagna, poi in Italia sfidando le famigerate leggi sull’immigrazione europee e il Frontex,  tanto caro a chi vuole “difendere le frontiere”, e dopo un viaggio che  vede morire persone nella traversata, come allora si crepa nell’Europa sedicente civile, e ricorda le parole del nonno che gli raccontava di quella spiaggia sull’isola d’Elba dicendo che alla fine dello scempio di vite umane chi è rimasto vivo ha  festeggiato “anche con i tedeschi, quando abbiamo smesso di spararci eravamo tutti, solo dei ragazzi”.
Lei, con il nome che detesta, ma che il padre volle darle “in onore del famoso Gustave Flaubert”, è precaria, insegna snowboard in Europa, e quando arriva l’estate se ne va in Cile. Sa che non maturerà nessun diritto alla pensione. Ma la vita dei precari è questa, nell’Europa liberata che non vuole immigrati.
Questi due ragazzi conoscono i racconti dei nonni ed hanno un desiderio, arrivare a vedere la spiaggia insanguinata. Per rendere omaggio al ricordo.
Entrambi  arriveranno all’Elba in qualche modo.   
Un romanzo che, partendo dal racconto di una tragedia, abbraccia secoli di storie di deportazioni, dagli schiavisti, alle  nazioni colonizzatrici, fino ai nostri tempi, con barconi pieni di “clandestini”. Un continente utilizzato da sempre, sfruttato, dilaniato e dimenticato quando non genera ricchezze. In fondo noi, nazioni “civili” ci ricordiamo dell’Africa quando un dittatore che abbiamo baciato fino al giorno prima rischia di venire travolto dalla storia, allora diventiamo forti e capaci di tutto.
Un libro da leggere per imparare un pezzo di storia attraverso un racconto. Francesca Caminoli con il libro appena arrivato sugli scaffali delle librerie, ha già un impegno importante, il primo dicembre sarà    a Dakar , all’ambasciata italiana, per la settimana di cultura italo-senegalese dove è stata meritatamente invitata.
    
Francesca Caminoli – La guerra di Boubacar – Circolo Ilgrandevetro Jaca book € 12

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