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domenica 22 giugno 2014

La ministressa Boschi e i milioni di voti

 "Il Pd è al governo. Lega e Forza italia sono all'opposizione e fanno il loro lavoro. Sulle riforme e sulla legge elettorale si cerca di lavorare oltre la maggioranza. Stiamo facendo un processo di riforme con un partito che rappresenta milioni di cittadini e che siede in parlamento".

"Stiamo facendo un lavoro - continua il ministro - che, a differenza che in passato, non vuole andare avanti a colpi di maggioranza, nè sulla legge elettorale nè sulle riforme". Spiega: "È giusto che ci sia un consenso ampio. Il Pd si è rivolto a tutti i partiti. Fino ad oggi solo Forza Italia, per l'opposizione, ha deciso di partecipare".  E aggiunge: "Se ci sono stati dei ripensamenti da parte di Lega o M5S, noi siamo contenti".

Il citato è della ministressa Boschi. E’ la risposta a chi gli chiedeva conto del fatto di fare le riforme istituzionali con un pregiudicato. A domanda, sostanzialmente, risponde: Berlusconi rappresenta milioni di voti.
Si potrebbe rimarcare alla giovine ragazza che anche la mafia controlla milioni di voti, sarebbe però un problema se si invitasse alle audizioni Totò Riina. O no?
Questa è la plastica dimostrazione della falsità di un tormentone che va avanti da anni, da quando un ottantenne ha detenuto il potere citandola ad ogni piè sospinto: “Ci vogliono i giovani!!!”
Personalmente ho sempre sostenuto che ci vorrebbero idee giovani, nuove, fresche. E ci vogliono persone in grado di portarle avanti. Il fatto che uno sia giovane non è una patente per dire che è saggio,  intelligente e onesto. Abbiamo un faro guida che ci illumina la via in questo senso, si chiama Renzo Bossi. Un altro si chiama Renzi, quello che dice a Letta di stare sereno e lo accoltella alla prima occasione. Certo, il secondo è scaltro e onesto, il primo è solo un  ladrone di denaro pubblico, però entrambi danno l’idea di come essere giovani non sia di per sé un buon motivo per guidare una nazione.
Così come il non essere giovane a volte è sinonimo di saggezza, non è assolutamente un caso che il PD abbia silurato due candidature eccellenti al Quirinale, Rodotà e Prodi. Erano troppo saggi e democratici. Rodotà in particolare avrebbe addirittura difeso la Carta Costituzionale impedendo al giovane Renzi di farne carta straccia assieme ai suoi compagni di merende Berlusconi, Santanchè e Calderoli.

Ma tant’è, questa è la nuova Democrazia italiota. Facciamocene una ragione e ingoiamo la vittoria finale della  P2. Ci saranno i referendum, per fortuna, a riportare le cose al loro posto, se così non sarà, pazienza, i vecchi come me non hanno molto da perdere (Fornero a parte), i giovani si dotino di passaporto, se i loro coetanei chiamati a guidare la nazione sono come la ministressa Boschi, hanno ottimi motivi per andarsene. 

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