C’era un sindaco, un tempo, che rispose a chi gli faceva
notare le strade piene di buchi “fra un anno ci sono le elezioni, le farò fra
otto mesi, quelle si vedono…”. A Lecce invece si presentano
progetti faraonici. Quel sindaco birbone, per altro mio amico d’infanzia, le strade le asfaltava veramente, qui si parla solo di progetti ancora da finanziare, una
volta rieletti… si vedrà.
L’Amministrazione leccese ha partorito il progetto
per il rifacimento di Piazza Partigiani. Pompa magna sotto il gazebo: hostess
carine e sorridenti, in nero, accoglievano i convenuti, sedie blu, pieghevoli,
dietro il tavolo gli assessori Monosi, Messuti e il sindaco Paolo Perrone. L’asserore Monosi spiega come dopo un iter
lungo e un pochettino travagliato si sia addivenuti al progetto definitivo. E’
vero che in un primo tempo si voleva vendere (a chi?) la scuola materna, però
c’è stata sollevazione popolare, è sorto un Comitato così l’Amministrazione,
attenta ai voleri dei cittadini tutti, ha cambiato canale, la scuola non si
vende più. E’ pur vero, come rivendica Monosi, che il primo progetto era
ottimo, tuttavia questo non è un ripiego, piuttosto si parli di sensibilità
verso la popolazione.
Il Sindaco Perrone si dice “legatissimo a questa chiesa, nel
piazzale giocavo a palla da bambino”. Quindi spiega che è stato fatto un piano
di alienazioni tenendo fuori la scuola, immobili e addirittura, nella massima
trasparenza, terreni riqualificati in edificabili. “Non come succedeva prima
che si rendevano edificabili terreni di privati, questi sono pubblici, di
tutti”. Chissà a chi si riferiva.
“Forse avevamo corso troppo prima” prosegue, però poi con
umiltà si sono ascoltate le istanze delle persone ed ora i 500.000 euro
necessari verranno chiesti alla Cassa Depositi e Prestiti, a bilancio comunale
approvato. E ringrazia il Comitato che “non si è lasciato strumentalizzare”.
Ammettiamo che il Sindaco non bluffa, anzi, non nega di
essere in campagna elettorale e di ritenere l’intervento in zona Partigiani un
vero fiore all’occhiello. Sembra di leggere “dateci ancora un mandato e faremo
faville”.
L’assessore Messuti riprende la parola e spiega come verrà
ristretto il giardino della scuola nella parte attualmente inutilizzata dai
bimbi e restituito alla cittadinanza, racconta la razionalizzazione dei posti
auto e la riqualificazione in toto dell’area con basolati, camminamenti
pedonali, messa in sicurezza degli alberi. In sostanza il progetto rende
fruibile un’area invasa da auto in sosta selvaggia e più vivibile il quartiere
intero. C’è stata poi la firma del documento da parte del Sindaco e del
Comitato per la difesa della scuola che ha accolto con piacere il progetto
“nella speranza che nulla venga stravolto e che non si parli più di vendita della
scuola” ha ribadito la dott. Casciaro a nome del Comitato stesso.
Considerate le dichiarazioni del Sindaco a proposito di
campagna elettorale aperta, abbiamo sentito telefonicamente Carlo Salvemini che
dice di non conoscere i dettagli del progetto, tuttavia il risultato è da
ascrivere ai cittadini che si sono opposti alla
vendita della scuola. “Dalle prime assemblee del Comitato avevo detto
che un progetto simile doveva essere finanziato dalla Cassa Depositi e
Prestiti, il Sindaco rispose che, vista la situazione debitoria del Comune, non
era possibile farlo. Evidentemente si sbagliava”.
Abbiamo tentato anche di sentire la Candidata Sindaco
Loredana Capone, ma il telefono squillava invano. Tessere alleanze forse è
lavoro molto impegnativo.
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