20 FEBBRAIO 1909: MANIFESTO DEL FUTURISMO
Il 20 febbraio 1909 nasce il futurismo con il Manifesto del
Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, pubblicato su Le Figaro.
Inquieti, desiderosi di bruciare il passato, nazionalisti
poi contigui al fascismo, i futuristi hanno in qualche modo fatto grandi cose
in ogni branca delle arti: pittura, poesia, architettura. Peccato fossero dalla
parte sbagliata.
Manifesto del futurismo
"Le Figaro" 20 Febbraio 1909
"Le Figaro" 20 Febbraio 1909
1-Noi vogliamo cantare l'amor del
pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerarietà.
2-Il coraggio, l'audacia, la
ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3-La letteratura esaltò fino ad oggi
l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia
febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4-Noi affermiamo che la magnificenza
del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della
velocità
5-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che
tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure,
sul circuito della sua orbita.
6-Bisogna che il poeta si prodighi con
ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli
elementi primordiali.
7-Non vi è più bellezza se non nella
lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un
capolavoro.
8-Noi siamo sul patrimonio estremo dei
secoli! poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
9-Noi vogliamo glorificare la
guerra-sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore
10-Noi vogliamo distruggere i musei, le
biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il
femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria
11-Noi canteremo le locomotive
dall'ampio petto, il volo scivolante degli aeroplani. E' dall'Italia che
lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale
fondiamo oggi il Futurismo
21 FEBBRAIO 1848: MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA « Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. […] È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso».
Il 21 febbraio
1848 a Londra esce la prima edizione de Il Manifesto Del Partito Comunista, di
Karl Marx e Friederich Engles. In Italia
arriverà solo nel 1891
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