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sabato 11 febbraio 2012

Piacere, Paolo









La storia attraverso i manifesti elettorali. Qualcuno ancora ricorda il terrore della DC per i Cosacchi che stavano arrivando ad abbeverare i cavalli a San Pietro. Poi la guerra fredda proseguiva, arrivava il ’68 e la fantasia andò al potere. Così fra elezioni e referendum i “creativi” lavoravano sodo. E’ del 1976 lo sciagurato manifesto bianco del PLI che vediamo sotto. Nella parte lasciata in bianco ognuno poteva scrivere il motivo che lo spingeva a tale voto. La meno blasfema è quella sul manifesto in fotografia. Lasciamo all’immaginazione di chi legge il resto.









A proposito di referendum, quello contro la famigerata legge Reale (1978) che voleva incarcerare per motivi di “ordine pubblico” i gruppi superiori a tre persone, o che si rendessero colpevoli di corsa per le strade, ecco un esempio brillante di ironia:







Nel 1979 invece ecco riapparire i monarchici. Dite che erano fuori tempo? In realtà si ritenevano avanti nel tempo, invocavano nientepopodimenoche la monarchia europea. Immaginate la Merkel regina d’Europa?  









E sempre nelle stesse elezioni (amministrative a Milano 1979) i monarchici avevano un concorrente temibilissimo, il paracadutista Zini, neppure a dirlo del MSI. Non riuscì a mettere il paracadute.














E’ del 1980 l'ironia dilaga ricordando i cavalli in Piazza San Pietro. A leggerlo adesso che in Afghanistan c’è il   mondo intero, si sorride. Peccato per i bambini massacrati. 















E veniamo all’attualità. Italia UNOOOOOOOOOOOOOO dice un ironico manifesto con il faccione del Valter che non aveva capito cosa stesse succedendo e ci ha traghettati in un triennio fra i peggiori della storia repubblicana.

                    
                                                 







Ora il PD si è rinsavito ed ha le idee chiarissime, esce in fatti con                      
                                                 ineffabile:
Chi sia Faruk rimane un mistero per la quasi totalità degli italiani, così a Lecce non si vuole incorrere nello stesso errore ed ecco: Piacere Paolo (senza virgola si presta a due letture). Piacere… Ma de che?






Ma siamo nel regno del virtuale, così su facebook compare 






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