La storia attraverso i manifesti elettorali. Qualcuno ancora
ricorda il terrore della DC per i Cosacchi che stavano arrivando ad abbeverare
i cavalli a San Pietro. Poi la guerra fredda proseguiva, arrivava il ’68 e la
fantasia andò al potere. Così fra elezioni e referendum i “creativi” lavoravano
sodo. E’ del 1976 lo sciagurato manifesto bianco del PLI che vediamo sotto. Nella
parte lasciata in bianco ognuno poteva scrivere il motivo che lo spingeva a
tale voto. La meno blasfema è quella sul manifesto in fotografia. Lasciamo
all’immaginazione di chi legge il resto.
A proposito di referendum, quello contro la famigerata legge Reale (1978) che voleva incarcerare per motivi di “ordine pubblico” i gruppi superiori a tre persone, o che si rendessero colpevoli di corsa per le strade, ecco un esempio brillante di ironia:
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E sempre nelle stesse elezioni (amministrative a Milano 1979) i monarchici avevano un concorrente temibilissimo, il paracadutista Zini, neppure a dirlo del MSI. Non riuscì a mettere il paracadute.
E’ del 1980 l'ironia dilaga ricordando i cavalli
in Piazza San Pietro. A leggerlo adesso che in Afghanistan c’è il mondo intero, si sorride. Peccato per i bambini massacrati.
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E veniamo all’attualità. Italia UNOOOOOOOOOOOOOO dice un
ironico manifesto con il faccione del Valter che non aveva capito cosa stesse
succedendo e ci ha traghettati in un triennio fra i peggiori della storia
repubblicana.
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Ma siamo nel regno del virtuale, così su facebook compare
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