Giorni di gelo artico, allora
impariamo a comportarci per bene. Vediamo le lezioni che ci ha impartito il
generale inverno.
Primo insegnamento: in inverno fa
freddo. Da tre settimane tutti i media danno la notizia dell’arrivo del grande
gelo, e lo fanno con enfasi, quasi fosse la sola notizia degna di nota. Chi se
ne frega della disoccupazione o dello spread che è passato di moda. A proposito,
siamo in grado, unici in Italia, di anticipare i titoli dei giornali del luglio
prossimo: “Fa caldo”. Inquietante l’omologazione di comportamenti suggeriti. Irrilevanti:
gli anziani è meglio che stiano tappati in casa, in inverno per il freddo, in
estate per il caldo. Possono uscire in aprile e in settembre. Se proprio
vogliono in luglio e agosto possono andare al supermercato, come insegnano ex
ministri. Per i bambini è la stessa cosa. In strada possono andare solo quelli
di mezza età.
Secondo insegnamento: In caso di
neve, anche solo pochissimi centimetri, evitare di prendere il treno perché si
bloccano tutte le linee. Evitare l’auto perché sul ghiaccio sbanda. Evitare i
bus pubblici perché non hanno catene. A piedi camminare con moltissima cautela.
Però il PIL ha le sue regole e a lavorare si deve andare ad ogni costo. Come? E
cosa rompete! Il governo ha altro da fare, arrangiatevi!
Terzo insegnamento: Gli abitanti
di Roma se ne vadano altrove quando nevica, se i tecnici e il sindaco non sono
capaci di leggere i comunicati della protezione civile e se pensano che il sale
sui marciapiedi e sulle strade si mette come sulle insalate, a pizzichi, vuol
dire che qualcosa non funziona a dovere. E poi lo dice Alemanno: “gli alberi romani cadono perchè non sono abituati ala neve” (sic) e ancora: "qualcuno usa l'emergenza neve perchè non vuole le
olimpiadi a Roma”, Olimpiadi a Roma? Ma per favore, di soldi alle mafie ne stiamo già pagando troppi.
Quarto insegnamento: Bruno Vespa
non può fare il plastico dei singoli fiocchi di neve e la cosa lo innervosisce moltissimo.
Quinto insegnamento: la Lega Nord
chiede di utilizzare gli immigrati per spalare, previo incatenamento alle
caviglie che li unisca per scongiurare pericolose evasioni e soprattutto per
poterli imbarcare non appena l’emergenza sarà finita.
Sesto insegnamento: Incredibile
ma vero, ascoltavo in TV uno della Protezione Civile che ha detto testualmente:
“La neve occorre spalarla appena cade”. Eh se lo sapevamo prima ci saremmo
dotati di secchielli per intercettare i fiocchi svolazzanti.
Sesto insegnamento: Non nevica
più, però non fate i furbi che venerdi nevica di nuovo.
Ultimo insegnamento (il più drammatico): sono oltre 40 i morti per freddo nel paese dello spread e del pil, dei bamboccioni e dei partiti che non trovano più 13 milioni di euro. No, freddo o non freddo, non siamo in un paese civile.
Ultimo insegnamento (il più drammatico): sono oltre 40 i morti per freddo nel paese dello spread e del pil, dei bamboccioni e dei partiti che non trovano più 13 milioni di euro. No, freddo o non freddo, non siamo in un paese civile.
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