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domenica 29 gennaio 2012

Salvemini riparte




 Passata la settimana per digerire la sconfitta, Carlo 
Salvemini torna a parlare con il suo popolo. Il comitato in Via N. Sauro è gremitissimo, molti rimangono fuori per mancanza di spazio.
Nei giorni scorsi on line si sono letti centinaia di commenti che lo invitavano a correre da solo, piuttosto che a non mollare o accettare la sconfitta e sorreggere la Capone. Qualcuno ha anche scritto “capitano mio capitano”, d’altra parte ognuno elabora a modo suo.
Ha iniziato a parlare ringraziando tutti e sgombrando il campo dalla possibilità di una corsa solitaria in quanto “mi ritengo vincolato ad un patto con il centro sinistra” anche se, ammette , non tutti i comportamenti sono stati limpidi nella competizione con la Capone e gli  apparati del PD.
“Noi restiamo in campo perché il centro sinistra può vincere a Lecce”.
Per la sua partecipazione alla corsa nella coalizione ha però messo alcuni paletti, con la Capone e con il PD, che hanno accettato, ha parlato chiaramente di un’unica condizione: “che il perimetro dell’alleanza sia quello delle primarie”. Quindi nessun accordo preventivo altre forze, neppure troppo sottinteso che si parlava di UDC. “D’altra parte questa è la coalizione che governa la Puglia e che già conquistò la provincia di Lecce”.
Pur essendo ardua l’analisi del voto, ha ammesso i limiti della sua campagna nella quale non si sono mobilitati per il voto tutti i possibili elettori, ed ha riconosciuto che esiste in città un elettorato moderato che gli avrebbe dato la preferenza alle elezioni, ma che non si è sentito di recarsi al Tiziano per le primarie.
Alle formazioni di sinistra che lo hanno appoggiato (SEL e Federazione della Sinistra) ha detto che l’unica via che ritiene percorribile è quella di una lista civica nella quale  convergano anche esponenti dei partiti “senza alcun simbolo” in quanto “sono stato votato con il mio profilo di centro sinistra, però oltre i perimetri dei partiti”.  Se riuscirà nell’intento di far convergere le schegge sparse avrà fatto un vero miracolo, bene si conoscono la capacità di parcellizzazione dei partiti delle sinistre, i particolarismi e il settarismo che non sembra voler morire. Nelle scorse elezioni comunali rinunciarono a almeno un consigliere pur di dimostrare la loro purezza e presentarsi divisi.  
Per quanto riguarda i programmi della coalizione: “Spetta alla Capone riassumere le tematiche della campagna per le primarie e fare tesoro anche del nostro lavoro”. 
All’uscita abbiamo provato a cercare qualche esponente dei partiti della sinistra, blindatissimi nei loro: “dobbiamo riunirci, dobbiamo discuterne”.
Solo uno diceva che Carlo merita “però non dobbiamo rifare l’errore di SEL che ha un partito personalistico”.  
On sostanza si preparano tempi un pò duretti, dopo il primo turno si faranno i giochi e le alleanze vere, al momento sono tutti in attesa delle decisioni di una destra che sembra spaccata fra fittiani, mantovaniani e neoleghisti separatisti. Vedremo gli accadimenti.  Anche se con moltissima diffidenza verso le sinistre che dovrebbero unirsi, dobbiamo essere ottimisti. 
 
 
 
  

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