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giovedì 2 febbraio 2012

Il gioco, gli adolescenti, internet e lo Stato biscazziere.


Chi vuole trasformare la scuola in vettore di asocialità?

Ripensavo al bel libro di Carofiglio “La Manomissione delle Parole” leggendo della vicenda dei giochi d’azzardo spacciati per legali dal governo italiano e dall’ AAMS, la branca dei Monopoli di Stato che gestisce il settore. Infatti parlare di “gioco” è cosa bella, pulita, educativa. Se metto (senza manomettere) le paroline “d’azzardo”, il senso muta completamente. Ovviamente per il governo l’azzardo è merce preziosa, stiamo dicendo di una raccolta pari a 76 miliardi di euro nel 2011, non certo noccioline, grosso modo sono 1200 euro per italiano, neonati compresi.
E’ di questi giorni la pubblicazione di nuove licenze per i giochi on line, guarda caso abbondano fra gli assegnatari aziende con sede a Malta piuttosto che a Gibilterra. Libera e le associazioni che segnalano il gioco compulsivo denunciano da tempo due fattori determinanti: da un lato le mani della criminalità organizzata su queste attività, dall’altro il pericolosissimo aumento dei giocatori minorenni.
“Sappiamo con certezza che, come sostenuto da tutte le ricerche fatte in Italia, centinaia di migliaia di minorenni del nostro paese giocano d’azzardo nonostante questo sia vietato per legge; sappiamo anche che decine di migliaia di giovani studenti hanno un problema di patologia legato al gioco d’azzardo”, dice Libera in un documento. Andremo poi a verificare le responsabilità della politica tutta in questo scempio, nessuno escluso. Ricordiamo infatti un raggiante Veltroni che aumentava i giochi per “finanziare la cultura” e ricordiamo come nessuno abbia mai pensato di mettere sotto stretta sorveglianza il settore. Ora siamo al paradosso di intense campagne pubblicitarie nelle TV pubbliche e private che invitano al gioco “con cautela però” dicono a margine degli spot, come quelle indicazioni di farmaci che recitano velocemente ed incomprensibilmente le controindicazioni. In uno spot, fortunatamente eliminato dalla RAI dopo vibranti proteste, addirittura si vedeva un ragazzino che si preparava per il suo primo appuntamento, non già con una coetanea, ma con un videopoker.
Parlare di mancanza di dignità è poco, siamo più vicini all’istigazione. Annotiamo che a consentire questo scempio sono anche quei parlamentari che ogni tanto escono scandalizzati per la scritta Marlboro sulle Ferrari. Le sigarette non si possono pubblicizzare, il gioco si deve.
E’ di questi giorni lo scempio più grande contro il quale si sono levate le voci delle associazioni e un appello alla Presidenza del Consiglio perché blocchi il progetto AAMS rivolto, con un DVD, alle scuole e agli studenti. I senatori Baio, Li Gotti, Garavaglia, Lauro e Gustavini hanno fatto un appello in tal senso, sostenuti da Matteo Iori, presidente del CONAGGA, don Armando Zappolini, presidente del CNCA, don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera, e Graziano Bellio, presidente di Alea.
Il DVD incriminato inizia presentando i disegni dei volti di due ragazzi immaginari, uno di quinta e uno di terza liceo, più o meno felici giocatori. E qui il primo scempio, in terza liceo non si è maggiorenni (non tutti sono Renzo Bossi). Quindi prosegue citando il gioco come didatticamente educativo e indispensabile per la crescita. Cosa assolutamente ovvia e scontata, non fosse che nelle prime due parti si parla solo di gioco, mai la parola azzardo compare.  Dopo il “gioco è bello” si dice della stupenda emozione del rischio. “Si evolve chi prende una giusta dose di rischio, è punito chi non rischia mai”.  Quindi si passa al gioco on line partendo dagli scacchi “ora non serve più il legno per giocare, c’è il virtuale”, e ancora si sostiene che on line si può giocare sempre e ovunque, (istigazione alla compulsività?).  E la cosa più atroce: non servono compagni di gioco, si può fare da soli. Alla faccia della socializzazione e della schiera di psicologi che stanno valutando i danni del computer da questo punto di vista.  “Perché in fondo ci si attacca al cellulare, alla rete, alle slot machine o videopoker per dare risposta al primordiale bisogno di vincita dell’essere umano”. E’ un bisogno, una necessità.
A onor del vero l’ultima parte è dedicata al gioco compulsivo, tuttavia i malati vi sono rappresentati come dei pazzi che prendono a calci le slot o come abbrutiti. E’ ovvio che nessun ragazzo si senta chiamato in causa, quale adolescente si rappresenterebbe in questo modo? Noi fumatori, anche post adolescenti, sappiamo bene come funziona con il cancro ai polmoni “vuoi che capiti proprio a me?”.
Ed è poi meraviglioso, al limite dell’onirico il finale: esistono due solo modi di giocare (perché giocare si deve – n.d.r.), legalmente o illegalmente. Il terzo modo, il non giocare non è contemplato nel regno dei 74 miliardi di euro.
Per meglio seguire un’analisi esaustiva sul DVD incriminato, invito alla visione del filmato al link: http://www.youtube.com/watch?v=GkKa_9az9qI&feature=youtu.be – dura mezz’ora ma vale la pena, soprattutto per gli educatori e i genitori. Soprattutto per quanti hanno la possibilità di interdire l’ingresso nelle scuole di questa violenza contro gli adolescenti. Il messaggio che si trasmette è inquietante, direi che siamo al limite dell’antidemocrazia, perché non scordiamo che a parlare non è un’aziendina del nord est, ma una branca dello Stato.  
Il giornalista Daniele Poto, che con Libera ha curato un rapporto includendo il lavoro di ricerca fatto dall'associazione Giovanni XXIII del novembre del 2011, scrive che lo studio: «…ha realizzato una ricerca sulle abitudini al gioco d'azzardo stimando circa un 1 milione e 720 mila giocatori a rischio e ben 708.225 giocatori adulti patologici, ai quali occorre sommare l’11% dei giocatori patologici minorenni e quelli a rischio. Il che significa che vi sono circa 800 mila dipendenti da gioco d’azzardo all'interno di un'area di quasi due milioni di giocatori a rischio. I giocatori patologici dichiarano di giocare oltre tre volte alla settimana, per più di tre ore alla settimana e di spendere ogni mese dai 600 euro in su, con i due terzi di costoro che addirittura spendono oltre 1.200 euro al mese»
E leggiamo sul sito donnesulweb.it : “E' allarme per il boom di giocatori d'azzardo adolescenti su internet. La polizia postale denuncia che un numero sempre maggiore di ragazzini scommette sul web. Secondo un'indagine di "Skuola.net", il 40% degli adolescenti intervistati non sa neanche che giocare a pagamento su internet per i minorenni è vietato”.


le immagini sono tratte da: http://www.nanopress.it/

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