Combattenti
di terra, di mare e dell’aria.
Camicie
nere della rivoluzione e delle legioni.
Uomini
e donne d’Italia, dell’Impero e del Regno d’Albania.
Ascoltate!
E’
questa un’altra giornata di decisioni solenni nella storia d’Italia e di
memorabili eventi destinati ad imprimere un nuovo corso nella storia dei
continenti.
Le
potenze del Patto di acciaio, l’Italia fascista e la Germania
nazionalsocialista, sempre più strettamente unite, scendono oggi a lato
dell’eroico Giappone contro gli Stati Uniti d’America. Il tripartito diventa
un’alleanza militare che schiera attorno alle sue bandiere 250 milioni di
uomini risoluti a tutto pur di vincere!
Nè
l’Asse, nè il Giappone volevano l’estensione del conflitto. Un uomo, un uomo
solo, un autentico e democratico despota, attraverso a una serie infinita di
provocazioni, ingannando con una frode suprema le stesse popolazioni del suo
paese, ha voluto la guerra e l’ha preparata giorno per giorno con diabolica
pertinacia.
I
formidabili colpi che sulle immense distese del Pacifico sono già stati inferti
alle forze americane mostrano di quale tempra siano i soldati del Sole Levante.
Io dico, e voi lo sentite, che è un privilegio combattere con loro. Oggi il
tripartito, nella pienezza dei suoi mezzi morali e materiali, è uno strumento
poderoso per la guerra e il garante sicuro della vittoria; sarà domani
l’artefice e l’organizzatore della giusta pace tra i popoli.
Italiani
e italiane, ancora una volta in piedi siate degni di questa grande ora.
Vinceremo!
Benito Mussolini, 11 dicembre 1941
Sono passati 79 anni da allora, da quando il dittatore
italiano, nonno di una nota parlamentare e padre putativo dei ragazzi di casa
Pound, con la dichiarazione di guerra agli USA, portava l’Italia nella più
grande e sconvolgente sciagura.
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