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giovedì 4 settembre 2014

Malaysia airlines, ovvero, l'arte di comunicare


4 settembre 2014
Cosa non si fa per risollevare le sorti di un’azienda. Siamo in tempo di crisi mondiale, al cattivo andamento degli affari a volte si aggiunge il caso, il fato, la malasorte, forse crimini contro l’umanità intera come una guerra sempre si riduce ad essere, piaccia o meno ai venditori di armi (Italia in primis).


Era l’otto marzo 2014 quando una notizia comparve su tutti i giornali, un aereo della Malaysia Airlines scomparve dai radar. Ancora oggi nulla si sa dell’aereo e delle 239 persone a bordo.
Era il sedici luglio 2014, un aereo, sempre della Malaysia Airlines venne abbattuto da criminali filorussi al confine fra Ucraina e Russia, 298 passeggeri morti.
Insomma, in pochi mesi la compagnia di bandiera malaysiana ha subito due bruttissimi incidenti, uno non si capisce bene perché, l’altro provocato da un’azione di guerra. Abbastanza per “aiutare” la crisi economica e spingere i passeggeri superstiziosi a rivolgersi altrove.  
Immaginiamo lo sconcerto e lo scoramento dei dirigenti, immaginiamo che abbiano valutato attentamente le cose da farsi e quelle da evitare. E ci spingiamo ad immaginare che si siano rivolti ad esperti in pubblicità, quelli che debbono sedurre, ammaliare, invitare e convincere che il prodotto non è solo buono, è ottimo, eccezionale, economico, conveniente. E sembra di vederle le nottate a caffè bollente per restare svegli, fino alla trovata geniale, al colpo di coda della creatività, degna di studi attenti in ogni università del globo moderno e industrializzato.
La compagnia lancia un concorso sul proprio sito, riservato ai passeggeri australiani e neozelandesi i quali potranno esprimersi facendo un elenco dettagliato. I premi in palio erano di tutto rispetto: Le 16 proposte più originali si sarebbero aggiudicate in premio un i Pad o due biglietti andata e ritorno per la Malesia.  Il concorso si chiama:  My ultimate bucket list, ovvero:  la lista delle cose che voglio fare prima di morire.
In verità il presente non sta bene, occorre declinare al passato, infatti la compagnia è stata subissata da insulti, critiche ed ha ritirato prontamente la geniale trovata.


Se non hanno licenziato i geni della comunicazione, i passeggeri in futuro rischiano di viaggiare in aereo accompagnati dal film Airport ’77 o qualcuno simile, importante è che tratti disastri aerei, torri gemelle e simili amenità.  

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