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domenica 7 settembre 2014

corteo antifascista a Lecce. E piccolissimo presidio.

07 luglio 2014
E corteo è stato! Due le manifestazioni previste contro la presenza dei fascisti di casa pound a Lecce, un presidio dell’ANPI e di un coordinamento antifascista “istituzionale”, regolarmente richiesto alla questura lo spazio di fronte a Porta Napoli, l’altro un corteo non autorizzato dei ragazzi total black.

Al primo hanno partecipato una trentina di persone in tutto, al secondo fra le 350 e le 500 persone provenienti anche da Bari, Taranto e altri centri. Decisamente un fallimento dell’aspetto istituzionale insomma. Il corteo del neri partiva da Porta Rudiae, fra i ragazzi c’erano alcuni nostalgici degli anni ’70, con finta grinta rivoluzionaria (prostata e reumatismi consentendo). Uno (il meno giovane) ha tentato anche di strappare la bandiera ANPI dalle mani del sergretario Nocera perché “deve stare nel nostro corteo…” poi si è allontanato iracondo, arrabbiatissimo con i controrivoluzionari.  Insomma tutto nelle norma per i dialoghi a sinistra. Solo che un

tempo la sinistra era colorata, bella, a volte rideva anche,  questi ragazzi invece  hanno mutuato da varie situazioni. Intanto il dominante colore nero assoluto, vestiti di nero, molti con il volto coperto che sotto quei burka doveva fare caldo veramente, che parevano quelli di Casa Pound, striscione immenso scritto rosso su nero che, a parte il riferimento al Milan di Berlusconi nel cromatismo, diventa illeggibile da lontano, scelta bizzarra veramente, alcuni incappucciati, eroini del movimento, osavano staccarsi e andare a scrivere con spray sui muri. Forse sono gli stessi che scrivono nel centro storico e quasi quasi mi fanno diventare SITAP e SITAV perché, se i no tap e tav sono così imbecilli da scrivere nel centro storico di una città d’arte stanno dalla parte sbagliata. E qui qualcuno (gli esperti di didattica) scrive su facebook che se le “anime pure andavano al corteo invece di criticare gli scribacchini col burka, forse potevamo convincerli…” tesi assolutamente non condivisibile perché quelli proprio non ci arrivano. Durante il corteo sono arrivate le bombe carta lanciate in quantità, e i fumogeni, come negli stadi insomma.

Facendo sintesi possiamo dire che i ragazzi: Erano vestiti come quelli di Casa Pound, usavano fumogeni e bombe carta come quelli degli stadi, lanciavano slogan dettati dai vecchietti nel corteo e mutuati dagli anni ’70.
        
Potremmo definirlo un movimento senza fantasia, di loro avevano giusto la capacità di scrivere sui muri, e quella di imporre di non essere fotografati (dai fotografi ufficiali, con i cellulari e con le videocamere della polizia hanno avuto un servizio completo ed esaustivo, quasi a dire "ci lasciamo riprendere solo dalla polizia...Noi.")

Comunque diamo atto della loro forza organizzativa che cozza contro quella della parte istituzionale, loro si mobilitano veramente quando vogliono. Anche se poi il corteo non autorizzato lo è stato nei fatti, la polizia ha contrattato, concesso ed ha imposto un percorso. Tutto bene insomma. A Surbo andava in onda invece la fusione ideale fra il neofascismo polibortoniano e il neonazismo borgheziano. Chissà cosa si sono detti quei due sublimi personaggi. 

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