la bandiera del CLN |
Il 9 settembre 1943
nasce a Roma il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), allo scopo di opporsi
al nazifascismo.
Lo scopo del CLN era
il creare una formazione che facesse sintesi fra le organizzazioni partigiane.
I partiti che lo
fondarono furono: PCI, DC, Partito d’Azione, PLI, PSIUP, Democrazia del Lavoro.
Fuori dall’organizzazione centrale rimasero il Partito Repubblicano che
partecipò alla Resistenza, tuttavia aveva una pregiudiziale antimonarchica, e
alcuni gruppi delle sinistre (come sempre accade nei secoli, le sinistre sono
spaccate) che volevano mattere subito in campo la modalità della costruzione
dello stato nel dopo fascismo, mentre il CLN metteva in primissimo piano la
lotta di liberazione dal nazifascismo e rimandava a dopo altre discussioni. Non aderirono formazioni quali
Bandiera rossa, alcune brigate come la Buzzi Malatesta di Milano, formazioni
anarchiche carraresi. Alla seduta di fondazione parteciparono: Ivanoe Bonomi
(Democrazia del Lavoro), Mauro Scoccimarro, Giorgio Amendola (PCI), Alcide De
Gasperi (DC), Ugo La Malfa, nSergio Fenoaltea (Partito d’Azione), Pietro Nenni,
Giuseppe Romita (PSI), Menuccio Ruini (Democr. Lavoro), Alessandro Casati
(PLI).
Ivanoe Bonomi
ne fu il primo presidente e assunse, dopo la liberazione di Roma, la carica di
Presidente del Consiglio. A lui
succedettero Ferruccio Parri e Alcide
De Gasperi. Ogni Partito aveva le sue
formazioni
partigiane coordinate a livello regionale e provinciale da un delegato del
CLN. In particolare:
Brigate d’assalto Garibaldi (PCI)
Brigate autonome (Senza partito di
riferimento)
Brigate Giustizie e libertà (Partito
d’Azione)
Brigate Matteotti (PSIUP)
Brigate Mazzini (PRI)
Brigate del Popolo (PPI / DC)
Il CLN venne sciolto nel 1947
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