Ci sono molti modi per scoprire
le cose, per imparare. Ricordo, ero a Castro Marina, era un lungo inverno. Noi
di lassù spesso non conosciamo i venti, anche i punti cardinali sono quasi dei misteri
per marinai, aviatori e americani, noi diciamo destra e sinistra, su e giù.
Nord, ovest, sud, est poco ci
appartengono, un contadino piemontese aveva altri parametri. Qualcuno ha provato a farli entrare nel
lessico corrente, però l’uscita autostradale Genova Ovest rimane “quella di
Sampierdarena” , ovest è solo un nomignolo affettuoso. L’uscita Asti est invece
uno scioglilingua che diverte i bimbi: “astest”.
Quando un vento appiccicoso
arriva, lassù, lo chiamiamo vento appiccicoso e umido. Là a volte tira
libeccio, loro lo conoscono per nome, i genovesi, sono gente di mare. Noi , “con quella faccia un po’ così,
quell’espressione un pò così”, quando vediamo Genova, rimaniamo a sentirne i
profumi e gli olezzi e non parliamo con i venti chiamandoli per nome, la
sabauda austerità non lo prevede.
Così quell’inverno a Castro
marina passò lentamente. La domenica era molliccia, un giornale, un libro, la radio, niente TV
perchè funzionava male. Anche il computer era senza connessione. Fuori passeggiavano,
se non pioveva, turisti della domenica invernale, coppiette mano nella mano,
signorine con improbabili tacchi alti come trampoli, i loro accompagnatori, a
volte, con tagli di capelli bizzarri, rasati fino a un certo punto, poi di
netto partiva una capigliatura monca. Altre coppie con bimbi e carrozzine, altre
meno giovani. Tutti a guardare Castro e il mare. Tutti a parlottare di chissà
cosa. A volte pioveva, spesso c’era sole. Il caffè al bar di prima mattina, il
castriota (forse pescatore), che diceva se il vento era tramontana o scirocco,
a volte scirocchetto o tramontanella, ed io mi chiedevo se erano affettuosi
vezzeggitivi o ammiccamenti. Però lui sapeva se arrivavano da nord o da sud. E
io a guardare il sole, per capire dove diavolo era sorto e scoprire l’est.
Improvvisamente fu illuminazione.
Seduto al tavolo, con morbidi cuscini sulle seggiole della sala da pranzo,
imbottiti in gommapiuma, ho sentito
umido, quasi bagnato. Lo scirocco che non lascia asciugare la roba stesa e inumidisce
i cuscini. Ho capito. E’ scirocco quando ti siedi ed hai il culo umido.
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