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martedì 29 aprile 2014

Lettera aperta agli amministratori di Lecce

Lettera aperta agli amministratori leccesi.



Illustrissimi illuminati amministratori,
leggo con costernazione le critiche di alcuni cittadini, addirittura di un gruppo dell’opposizione che non collabora al bene comune della città di Lecce,  che denunciano la meravigliosa colata di candida plastica (Il prelibato pvc) in Piazza Sant’Oronzo. Certamente non colgono, gli ipercritici, la genialità  dell’operazione che potremmo chiamare “nascondi per farli tornare”.
Le migliaia di turisti che affollano in questi giorni la città., arrivano dalla ormai arcinota Piazza D’Uomo, fanno lo slalom fra le auto parcheggiate con notevole beneficio per le loro articolazioni che giovano di una salutare ginnastica, quindi   girano attorno alla piazza, fra salumi e bottiglie di liquore (a proposito, notiamo la gravissima mancanza dei famosissimi coglioni di mulo che ci hanno fatto sognare nelle passate edizioni) ed è loro negata la visione della piazza nel suo insieme. Avete nascosto anche il mosaico!!! E’ questo il colpo di genio, fare in modo che i turisti, per vedere il tutto nel suo splendore, debbano ritornare, con doppio beneficio per le casse comunali e dei commercianti.
Se vedono tutto in un colpo poi non tornano mica più. Ditelo al prossimo consiglio Comunale.  Fatelo sapere ai detrattori della vostra politica turistico ambientale.
Mi chiedo come si fa a non comprendere che la candidatura a capitale di cultura non passa attraverso l’esistente fatto di vecchie pietre, ma nel creare sempre nuove aspettative. In questo senso plaudo all’iniziativa del privato che, sulle effigi che ritraggono Santa Croce , alle spalle delle candide bancarelle, ha messo in bella evidenza la sua offerta di olio d’oliva. Subliminale messaggio “compre cinque litri d’olio e puoi portarti a casa un fregio della chiesa”.
Mi si consentano alcuni suggerimenti per il futuro prossimo, in attesa della designazione a capitale di cultura.

Via Vittorio Emanuele II°  sembra decisamente triste, occorre farla rinascere, partendo dal presupposto che le auto in centro sono vitali, suggerirei di dotarla di un soppalco per tutta la sua lunghezza  che serva da parcheggio rialzato, a piano strada si studino gazebo di misura adeguata a consentire il transito veicolare. Questo eviterà al turista di guardare sempre in alto e al leccese DOC di parcheggiare in pieno centro, come
desidera ardentemente.

Analoga soluzione si potrebbe adottare in Via Rubichi dove gli spazi vuoti sono inquietanti, si verrebbe così creare una ideale continuità con arredo omogeneo in plastica bianca che è in tinta con la pietra leccese che, per dirla tutta, è obsoleta. Anche qui si preveda un parcheggio rialzato in grigliato metallico che consenta alla luce diurna di penetrare.  

Piazzetta Sigismondo Castromediano potrebbe ospitare un parcheggio multipiano con rampa elicoidale esterna che abbellirebbe il tutto rendendo vivace la staticità di quel luogo desolato. Qui invece dei gazebo singoli vedrei bene un padiglione unico a disposizione degli autosaloni. Una sorta di fiera dell’auto perenne.

Altro nodo cruciale è via Umberto Primo. La facciata di Santa Croce come ideale sfondo per acquisti, nei consueti gazebo in plastica, di souvenir inneggianti alla cultura locale: tarantole in moplen, ballerine di pizzica semoventi in metallo antiruggine,  mozzarelle decorative in finta pietraleccese, tarallucci di creta e via dicendo.
Vista l’ampiezza della piazza si potrebbe prevedere una pista per minikart che,  passando per i Celestini, arrivi alla villa comunale tramite apposito sottopasso in Viale xxv luglio. Provate con queste proposte, vedremo se le opposizioni oseranno contestare.


Cordialmente saluto. 

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