Riporto l’articolo su Leccesette:
Respinto l’“Emendamento Bellezza” della
deputata di Sel Serena Pellegrino che prevedeva 50 milioni di euro per le aree
artistiche e di particolare pregio dei comuni al di sotto dei 15mila abitanti.
Occasione persa per i deputati salentini. La Camera
dei deputati nella giornata di lunedì ha bocciato la proposta della deputata di
Sel Serena Pellegrino che prevedeva di stanziare 50 milioni di euro (recuperati
da una maggiore tassazione sul gioco on-line) per favorire il recupero e la
riqualificazione delle facciate e delle parti comuni degli edifici privati dei
centri storici o di aree di particolare pregio dei comuni con popolazione
inferiore a 15 mila abitanti. Si trattava del cosiddetto “Emendamento Bellezza”,
che aveva riscosso il plauso delle organizzazioni di amministratori (Anci),
ambientalisti (Fai) e costruttori (Ance).
A votare a favore solo i deputati di Sel (più alcune
adesioni a titolo personale), contrari i gruppi di Pd e Forza Italia, astenuto
il Movimento 5 Stelle. Hanno espresso voto contrario i deputati salentini
presenti in aula Rocco Palese (Fi), Teresa Bellanova (Pd) e Salvatore Capone
(Pd). Il deputato M5S Diego De Lorenzis si è astenuto. Assente, invece, Roberto
Marti (Fi).
Contro il voto dei deputati eletti in provincia di
Lecce polemizza Matteo Pagliara, membro della segreteria provinciale di
Sinistra Ecologia e Libertà. “Ben 88 comuni della provincia di Lecce avrebbero
potuto beneficiare dell'“Emendamento Bellezza” -sottolinea Pagliara- La
proposta di Sel avrebbe avuto un doppio vantaggio: stanziare risorse necessarie
per il recupero architettonico dei centri storici del Salento e riattivare
l'edilizia di qualità e il restauro architettonico, settori fortemente
debilitati dalla crisi. Oggi prendiamo atto della doppia faccia degli altri
partiti da un lato promettono interventi durante i convegni, i tavoli e i
workshop con le associazioni rappresentative dei lavoratori e delle imprese del
settore edile, dall’altro lato bocciano proposte concrete che potrebbero
rilanciare il settore, tutelando e valorizzando il territorio. Si tratta degli
stessi partiti -conclude Pagliara- che hanno innalzato barricate nel dibattito
regionale contro il Pptr: un piano che, sia chiaro, non limita le possibilità
di sviluppo del settore dell'edilizia ma le indirizza verso modello di sviluppo
più attento alla valorizzazione del paesaggio e alla riduzione del consumo del
territorio”.
Bene, i deputati salentini, evidentemente inconsapevoli del
valore storico, artistico, economico, ed etico, del patrimonio delle loro città, si sono
palesati in tutta la loro incapacità di essere portavoce di un territorio che
ha una necessità estremamente urgente di rivalorizzare i suoi centri storici.
Passano davanti agli occhi i calcinacci e l’incuria in cui versano tesori d’arte
e di architettura. A scempio si aggiunge scempio. Non ringraziamo i signori:
Rocco Palese, Teresa Bellanova, Salvatore Capone, Diego De Lorenzis (il
casaleggiano che si astiene per disciplina di partito).
Se poi pensiamo che quei quattrini dovevano arrivare dal
gioco d’azzardo il significato è ancora più evidente, lo scoramento anche. I parlamentari, casaleggiani compresi, sono graniticamente fermi nella protezione delle lobby del gioco. Non
sono lì, i parlamentari, a guadagnare quattrini “in nome del popolo italiano”,
sono lì a pareggiare il bilancio in nome e per conto dei paesi forti (Francia e
Germania) e a giochicchiare con cambi di premier, rigorosamente non eletti.
Solo una parolina per ricordare che i cittadini del Salento non si chiamano
sudditi, ma elettori.
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