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mercoledì 12 febbraio 2014

Palese, Bellanova, Capone e De Lorenzis uniti nella lotta contro i centri storici


Riporto l’articolo su Leccesette:
Respinto l’“Emendamento Bellezza” della deputata di Sel Serena Pellegrino che prevedeva 50 milioni di euro per le aree artistiche e di particolare pregio dei comuni al di sotto dei 15mila abitanti.

Occasione persa per i deputati salentini. La Camera dei deputati nella giornata di lunedì ha bocciato la proposta della deputata di Sel Serena Pellegrino che prevedeva di stanziare 50 milioni di euro (recuperati da una maggiore tassazione sul gioco on-line) per favorire il recupero e la riqualificazione delle facciate e delle parti comuni degli edifici privati dei centri storici o di aree di particolare pregio dei comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti. Si trattava del cosiddetto “Emendamento Bellezza”, che aveva riscosso il plauso delle organizzazioni di amministratori (Anci), ambientalisti (Fai) e costruttori (Ance).
A votare a favore solo i deputati di Sel (più alcune adesioni a titolo personale), contrari i gruppi di Pd e Forza Italia, astenuto il Movimento 5 Stelle. Hanno espresso voto contrario i deputati salentini presenti in aula Rocco Palese (Fi), Teresa Bellanova (Pd) e Salvatore Capone (Pd). Il deputato M5S Diego De Lorenzis si è astenuto. Assente, invece, Roberto Marti (Fi).
Contro il voto dei deputati eletti in provincia di Lecce polemizza Matteo Pagliara, membro della segreteria provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà. “Ben 88 comuni della provincia di Lecce avrebbero potuto beneficiare dell'“Emendamento Bellezza” -sottolinea Pagliara- La proposta di Sel avrebbe avuto un doppio vantaggio: stanziare risorse necessarie per il recupero architettonico dei centri storici del Salento e riattivare l'edilizia di qualità e il restauro architettonico, settori fortemente debilitati dalla crisi. Oggi prendiamo atto della doppia faccia degli altri partiti da un lato promettono interventi durante i convegni, i tavoli e i workshop con le associazioni rappresentative dei lavoratori e delle imprese del settore edile, dall’altro lato bocciano proposte concrete che potrebbero rilanciare il settore, tutelando e valorizzando il territorio. Si tratta degli stessi partiti -conclude Pagliara- che hanno innalzato barricate nel dibattito regionale contro il Pptr: un piano che, sia chiaro, non limita le possibilità di sviluppo del settore dell'edilizia ma le indirizza verso modello di sviluppo più attento alla valorizzazione del paesaggio e alla riduzione del consumo del territorio”.

Bene, i deputati salentini, evidentemente inconsapevoli del valore storico, artistico, economico, ed etico,  del patrimonio delle loro città, si sono palesati in tutta la loro incapacità di essere portavoce di un territorio che ha una necessità estremamente urgente di rivalorizzare i suoi centri storici. Passano davanti agli occhi i calcinacci e l’incuria in cui versano tesori d’arte e di architettura. A scempio si aggiunge scempio. Non ringraziamo i signori: Rocco Palese, Teresa Bellanova, Salvatore Capone, Diego De Lorenzis (il casaleggiano che si astiene per disciplina di partito).

Se poi pensiamo che quei quattrini dovevano arrivare dal gioco d’azzardo il significato è ancora più evidente, lo scoramento anche. I parlamentari, casaleggiani compresi, sono graniticamente fermi nella protezione delle lobby del gioco. Non sono lì, i parlamentari, a guadagnare quattrini “in nome del popolo italiano”, sono lì a pareggiare il bilancio in nome e per conto dei paesi forti (Francia e Germania) e a giochicchiare con cambi di premier, rigorosamente non eletti. Solo una parolina per ricordare che i cittadini del Salento non si chiamano sudditi, ma elettori.  

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