A Uggiano La Chiesa è stata commemorazione ieri, 11 febbraio 2014.
Nella sala consiliare dedicata a Sandro Pertini c’era un sacco di gente, e
c’erano molte fasce tricolori dei sindaci dei paesi vicini. Il primo impatto è
stato veramente emozionante, vedere la fotografia di Pertini era rassicurante. Non
immagini della decadenza dell’etica in politica, ma lui, il Presidente che
ancora amiamo e che veramente oggi manca molto. Vederlo là e pensare a come i
suoi successori hanno ridotto l’Italia la prima parola che salta in mente è “scusaci!”
La commemorazione e il ricordo erano nell’anniversario del
naufragio della motonave Oria nella quale morirono 4163 soldati italiani
diventati IMI per i nazisti.
L’otto settembre 1943 fu un momento tragico per l’Italia e
per l’esercito tutto. Il regime cadde, il re e la sua corte non pensarono di
meglio che fuggire precipitosamente e vilmente, i militari mandati a fare
improbabili guerre e invasioni si trovarono sbandati, senza guida, senza ordini
e decisero, dovettero farlo, da che parte stare, se con i loro “alleati”
nazisti o contro di loro. Furono giorni di tragedia. In particolare in Grecia
si trovavano allora circa 80.000 soldati italiani. Moltissimi decisero di
rimanere fedeli al re e di non
sottostare agli ordini del nuovo nemico tedesco.
Fu ritorsione, moltissimi vennero prelevati e mandati nei
campi di concentramento diventando IMI
(Internati Militari Italiani), dicitura ideata per scavalcare le convenzioni
internazionali sui prigionieri di guerra. Per farlo venne utilizzato ogni tipo
di mezzo disponibile, soprattutto navi anche da carico sulle quali i prigionieri vennero stipati come
sardine. Il bilancio fu drammatico, i naufragi e affondamenti da parte alleata ad oggi noti
sono i seguenti:
Data naufragio
|
Luogo
|
Nave
|
Imbarcati
|
Morti
|
23/9/43
|
Rodi
|
Donizetti
|
1835
|
1584
|
28/09/43
|
Cefalonia
|
Ardena
|
840
|
720
|
11/10/43
|
Corfù
|
Rosselli
|
5500
|
1300
|
13/10/43
|
Cefalonia
|
Marguerita
|
900
|
544
|
18/10/43
|
Creta
|
Sinfra
|
2390
|
1850
|
08/02/44
|
Creta
|
Petrella
|
3173
|
2646
|
12/02/44
|
Rodi
|
Oria
|
4200
|
4163
|
22/11/44
|
??
|
Alma
|
300
|
150
|
Fonte: mare nostrum rapallo
In particolare della motonave Oria poco si seppe per molti anni,
ancora oggi troppi sono i dispersi, forse seppelliti nello scafo, almeno in
quel che ne rimane dopo il prelievo del ferro, nel 1955, da parte di palombari
greci. Quello che è certo è che dei 4200 imbarcati italiani, 4163 morirono.
Quel
maledetto 12 febbraio una tempesta colossale fece perdere il governo della
nave.
“Colto da una tempesta, il piroscafo affondò
presso Capo Sounion, dopo essersi incagliato nei bassi fondali prospicienti
l’isola di Patroklos (in Italia
erroneamente nota col nome di isola di Goidano).
I soccorsi, ostacolati dalle pessime
condizioni meteo, consentirono di salvare solo 37 italiani, 6 tedeschi, un
greco, 5 uomini dell'equipaggio, incluso il comandante Bearne Rasmussen e il
primo ufficiale di macchina”. (www.piroscafooria.it)
Quei morti, in particolare i 121
salentini sono stati ricordati a Uggiano.
I 121 erano originari di:
Acquarica del Capo, Alezio, Alliste,
Aradeo, Arnesano, Botrugno, Calmiera, Campi Salentina, Cannole, Caprarica di
Lecce, Carmiano, Casarano, Castrì, Castrignano dei Greci, Castrignano del Capo,
Copertino, Corigliano d’Otranto, Cursi, Cutrofiano, Diso, Galatina, Gallipoli,
Guagnano, Lecce, Lequile, Leverano, Lizzanello, Maglie, Martano, Martignano,
Matino, Melissano, Minervino di Lecce, Nardò, Novoli, Parabita, Poggiardo,
Presicce, Racale, Sanarica, San Donato di Lecce, San Pietro in Lama, Seclì,
Soleto, Specchia, Spongano, Squinzano, Sternatia, Supersano, Surbo, Taurisano,
Taviano, Trepuzzi, Tricase, Tuglie, Ugento, Uggiano La Chiesa, Veglie, Vernole.
Tutti ragazzi sui vent’anni, caduti e rimasti senza ricordo per troppi anni, senza commemorazione alcuna.
Dei silenzi colpevoli sulla tragedia ancora ci si interroga, nonostante
i resoconti dettagliati dei superstiti non se ne parlò per lunghissimi anni. Il
sito di chi cerca ancora una verità è il seguente: www.piroscafooria.it
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