Commenti

Non pubblicheremo commenti anonimi.

giovedì 13 febbraio 2014

Letta renzi. Intanto il malato crepa.

Un paziente va dal dentista con un dolorosissimo ascesso. Il dottore lo guarda e dice: «aspetti, chiedo una consulenza». Arrivano altri due medici e parlottano fra loro, poi escono e spariscono tutti quanti, salvo tornare dopo alcune ore dicendo «ci stiamo ancora consultando» e se ne vanno.
Passa la giornata e loro discutono nell’anticamera su chi dovrà agire: «meglio che lo faccia il titolare dello studio o cambiamo medico e lo facciamo fare a quello con tutti i capelli?» non trovano un accordo e vanno all’ordine dei medici, il presidente li consulta uno ad uno e li rimanda indietro per trovare una mediazione. Nel frattempo arriva un altro medico, gli chiedono collaborazione e lui dice «siete tutti cadaveri, siete tutti morti, con voi non lavoro, io so come fare però faccio le dentistarie con i miei per decidere». Apparentemente non esiste soluzione, i medici incapaci cambiano ruoli, però nel frattempo il  paziente  muore.  Forse, banalmente, essendo inadeguati, andavano sostituiti tutti quanti.

Sei famiglie su dieci vivono con meno di 2.500 euro al mese. Nel 2011 circa il 58% delle famiglie residenti in Italia ha conseguito un reddito netto inferiore all'importo medio annuo di 29.956 euro, circa 2.496 euro al mese. E' quanto emerge dal rapporto Istat 'Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo'. Un rapporto che mette nero su bianco alcune contraddizioni laceranti in cui si dibatte il Bel Paese da qualche anno a questa parte. Una fra tutti, “vantiamo” la pressione fiscale della Svezia, circa il 44,1%, comunque superiore alla media Ue, ma abbiamo la povertà della Grecia, con quasi sei milioni di persone, il 10% della popolazione, in povertà assoluta. Sono in situazione di deprivazione circa 15 milioni di persone in 6,3 milioni di famiglie. Nel 2012, per la precisione, il 24,9 per cento delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficolta' considerate nel calcolo dell'indice sintetico di deprivazione, una quota in aumento rispetto all'anno precedente. Il panorama regionale mette in evidenza il forte svantaggio del Mezzogiorno, dove l'indicatore raggiunge il 41,0 per cento. ( www.informazione libera.it )

Alla lunga certe notizie rendono impotenti, incapaci di comprendere. Sono almeno 5 anni che ci propinano questi rapporti, e da allora l’immobilismo dei governi tutti è inquietante, si vivacchia aspettando Godot. Prima o dopo (forse) arriverà. La malattia è iper conclamata, però chi governa litiga con chi vorrebbe governare mentre la povertà avanza.

Tutti vediamo come vanno le cose. Gli unici a non rendersi conto della situazione sembrano i partiti che in questo modo si stanno rendendo colpevoli di genocidio. Letta litiga con Renzi il quale vuol fare un governo fotocopia tranciando fuori tutto quello che non è Renzi. E vuole allearsi con Alfano che è fedele a Berlusconi.  Aspettiamo ricette adeguate, non manfrine di cambio di premier con la stessa maggioranza incapace e ingessata.  Aspettiamo persone capaci. Al momento l’unica ricetta propinata è una legge elettorale che non consente preferenze con la motivazione “il popolo è bue e vende i voti, non possiamo permetterlo, i parlamentari le deciderà il capo partito”. Al momento propongono  un Renzi qualunque al posto di un Letta qualunque, con gli stessi programmi e identici alleati, i soci di un condannato in via definitiva. Ma si, dai, mettiamo Lele Mora alla giustizia, intanto se l’ISTAT parla di economia allo sfascio chi se ne frega. 

Nessun commento:

Posta un commento