Avevo detto del gioco d’azzardo, dell’utilizzo che i governi
di ogni colore ne fanno per fare cassa a scapito e danno delle persone che ne
rimangono invischiate. Avevo detto della mancanza di etica delle istituzioni
che non normano, non controllano, non fanno rispettare il divieto di gioco ai
minori, limitandosi a mettere elucubranti avvisi scritti fitti fitti nelle
vetrine in cui si dice, utilizzando parafrasi, iperboli e giochini di parole,
che il gioco fa male e che i minori di 18 anni non possono giocare. Un pò come
nei bugiardini dei farmaci, quelli che nessuno legge semplicemente perchè sono
scritti piccolissimi e utilizzando termini scientifici che capiscono solo gli addetti ai lavori, tranne che là dove dicono “in casi estremi l’assunzione può
portare alla morte”.
Mai però avrei pensato, neppure lontanamente, di dover dire
anche di quello che è accaduto a Mestre il giorno 16 gennaio 2014 (segnare la
data per favore, è importante).
In realtà fatico a trovare le parole per dirlo, anche se sono
in ottima compagnia, lo stesso Gramellini (leggi articolo) non riesce a darsi pace per questa italica
follia.
Il verbale della Guardia Di Finanza recita papale papale: «il titolare di un esercizio di somministrazione
di alimenti e bevande deteneva e consentiva l’uso del gioco calciobalilla senza
essere in possesso della prescritta autorizzazione»
I fatti: il titolare di un bar di Mestre rifiuta di
installare nel suo esercizio le slot machine per questioni etiche. Al loro
posto mette un calciobalilla assolutamente gratuito per gli avventori. Sottolineo: GRATUITO!
Tuttavia la legge italica non ammette ignoranza: “Dura lex
sed lex” e chi installa un calciobalilla gratuito deve essere munito di
regolare autorizzazione. Caspita, quel fuorilegge di barista! Si è cuccato un
verbale di ben 1400 euro.
Ora, chi ha seguito anche sommariamente le vicende del gioco
d’azzardo legalizzato, chi ha letto delle multe alle dieci sorelle delle slot
che da due milardi e cinquecento milioni di euro (lo scrivo in lettere perchè
si legga bene, tutto quanto, senza omettere zeri) sono state condonate dell’80%
e mai pagate, non può che alzare le braccia a fronte di queste notizie ed
arrendersi.
Io mi arrendo. Mi dichiaro incapace di intendere, non
capisco veramente. Tutta la umana solidarietà al barista di Mestre, tutto il
disgusto per l’imbecillità di altri.
P.s. Ovviamente il barista di Mestre finirà nelle percentuali ISTAT delle evasioni e delle inottemperanze dei commercianti italici, esattamente come gli evasori di miliardi di euro.
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