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venerdì 1 novembre 2013

Lecce: delibere, appalti e Marenez

Con deliberazione della Città di Lecce n. 646 del 26/07/2013 la Giunta Comunale, premesso che

·         “sono pervenute varie segnalazioni da parte di numerosi turisti per inesattezze ed errori di traduzione dei testi riguardanti edifici storici ed artistici riportate nei totem esplicativi posti all’esterno delle principali chiese e monumenti cittadini.
·         Che, inoltre, ormai da tempo si è appurato che i busti scultorei dei personaggi storici salentini che decorano gli spazi pubblici comunali (Villa Comunale) riportano solo nome e cognome ma nessuna informazione riguardante l’importanza del personaggio raffigurato, l’epoca storica ecc.” [...]

Matinez 2010
Prende atto dell’interessante proposta della cooperativa Oasimed, che si impegna a sostituire i pannelli assicurando corrette traduzioni, e nella creazione di “QR code” [...]

Delibera di:

Accogliere la richiesta della cooperatica Oasimed [...]destinando la somma di € 10.000 oltre IVA.

Marenez 2013
Oasimed, con Teuthra e Novasuma gestisce alcuni servizi quali il Sedile con l’infopoint. In particolare Oasimed, società cooperativa ha come presidente tal Ramires Stefano,  184 preferenze alle comunali del 2012 con la lista civica Grande Lecce che sosteneva l’attuale sindaco Paolo Perrone, e gestisce molti altri servizi. Ma non facciamo dietrologie, quello che è certa è l’approssimazione con cui questi monumenti sono stati lasciati deperire nel tempo.

Rubichi da codice fiscale 2013
Un giretto nella villa comunale e vediamo cose che in una città d’arte fanno accapponare la pelle. Non facciamo il tristemente lungo elenco, lasciamo perdere i nasi troncati e mai restaurati, limitiamoci a chiedere scusa a Cosimo De Giorgi, il cui nome, nel 2010, era ridotto a poche lettere residue, ora scomparse del tutto, e il povero Francesco Rubichi che ha dovuto adeguarsi forse a qualche visita della guardia di finanza, la sua epigrafe è praticamente un mal riuscito codice fiscale. Però la perla è Gaetano Martinez. Il suo nome era da cambiare, qualche volonteroso operatore “culturale” (pre o post diecimila euro?) si è dato da fare ed ha rinnovato la scritta. Solo che probabilmente era rimasto senza alcune lettere ed ha ovviato in qualche modo, fu così che il povero Martines vide tramutare il suo nome in Marenes. Sic transit gloria mundi!

                                 




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