Mi fa paura il sindaco d’Italia. Le “riforme” che diedero
vita a questa figura, votata direttamente dal “poppppolo”, ha nei fatti quasi
azzerato i consigli comunali dando il potere decisionale alla giunta. Come le
“riforme” fecero passare il presidente di una regione in “governatore”, dando
vita alla più sciagurata sanità che vede una siringa triplicare il prezzo a
seconda delle convenzioni, bustarelle, coinvolgimenti, tarantinismi. E’ pur
vero che prima c’erano altre mazzette, però, anziché rendere trasparenti le
trattative, si pensò bene di eliminare un sistema colluso centralizzato, con
tanti sistemini collusini decentrati. Non tutti, per carità, però chi vince
prende tutto, e questa ha l’aspetto di una sciagura per la democrazia. Resta la
filosofia di fondo di queste “riforme”, creare il dominus, il padrone del
vapore, che comanda, dirige. La vera essenza del berlusconismo sposato, toh il
caso da Renzi, cito un lancio di Ida Dominijanni dopo la Leopolda: “Matteo Renzi ha fatto un discorso pienamente, compiutamente
berlusconiano. Nella retorica, positiva e ottimista. Nei contenuti:
semplicità-semplificazione, efficienza vs cultura, flessibilità vs lavoro
fisso, etc. Con l'unica rilevante differenza che B. attaccava 'i comunisti',
Renzi attacca 'i sessantottini'. ''Se la sinistra non cambia vorrà dire che le
cambieremo le idee'': di fatto, un discorso scissionista, della sinistra da se
stessa”.
E’ pur vero che mi
sento un vecchio rottame del proporzionalismo, così dice qualcuno, chi non
pensa in modo bipolare e non vuole il leader unico (ahi il castrismo di
ritorno, anche se fra Renzi, Cota e Castro qualche differenza esiste
veramente), è definito da rottamare tout court. Proprio come se non fosse
possibile altro che prendere atto di questo nuovo che incombe. Forse è un
motivo per cui non riesco neppure più ad avvicinarmi al seggio per votare. La politica
italica sembra andare in quella sola direzione, emblematico il caso di
Casaleggio e della sua marionetta Grillo che stravincono utilizzando il
populismo in maniera che fa sembrare il Bossi del ‘92/’94 quasi un democratico.
In mezzo a tutto questo baillamme esiste tuttavia qualche spiraglio di novità,
ci sono persone che ragionano per cambiare veramente, senza insultare, senza
rottamare, senza dire che essere giovani è un valore a prescindere. Gli stessi
che hanno voluto un quasi novantenne alla presidenza della Repubblica eliminando
Rodotà, per esempio. Anche Renzo Bossi è giovane, anzi, giovanissimo, però ha
rubato esattamente come rubò Poggiolini. Mah, sarò vecchio e sarò da rottamare,
però se potessi votare per le primarie del PD non esiterei a votare Civati. Mi
piace, dice cose che anche noi vecchi rincoglioniti possiamo comprendere,
addirittura parla di tentare di riunire le sinistre. Mi piace Civati. Mi fa
paura il renzismo, anche perchè, per dirla tutta, ha troppe somiglianze con il
Veltroni liquido e della disfatta epocale. Cuperlo invece... vabbè, c’è anche
lui con il suo parterre. Buon voto a chi voterà.
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