Ci sono invenzioni che
hanno cambiato la vita, i costumi, il modo di lavorare, spesso gli inventori
vengono banalmente dimenticati, più spesso succede che chi ha prodotto meglio e
più economicamente l’oggetto, diventi il patron del prodotto, nell'immaginario collettivo. A volte succede che l'inventore si trovi a morire
in estrema povertà mentre altri si arricchiscono a dismisura. Oggi è
l’anniversario della messa in vendita della prima penna a sfera. I grafomani
del mondo intero ringraziano.
penne a sfera |
Il 29 ottobre 1945, al
prezzo di $12,50 venne messa in vendita la prima penna a sfera negli Stati
Uniti. L’idea rivoluzionaria venne al giornalista e inventore Làszlò Jòsef Birò
(Budapest
29 settembre 1899 – Buenos Aires 24 novembre 1985) era il 1938. Pare che fosse stato ispirato da
alcuni bimbi che giocavano a biglie in strada, una sfera, passando nell’acqua,
lasciò una scia, fu lampo di genio.
Sembra che il primo a
chiamare la penna a sfera con il nome del costruttore, biro, fosse
stato Italo Calvino.
L’invenzione
embrionale, prima di essere commercializzata, ebbe necessità di moltissimi
studi e modifiche, per farlo servirono moltissimi quattrini, nel frattempo
incombeva il pericolo della seconda guerra mondiale e la famiglia di Birò si
trasferì in Argentina. Solo nel 45 riuscì ad iniziare la produzione e la vendita della penna
rivoluzionaria. Tuttavia il prezzo elevato la rendeva prodotto d'elite. Nel 1950, un signore italiano, naturalizzato francese, tal
Marcel Bich, acquistò i diritti del brevetto e riuscì a produrre la penna a
sfera risparmiando moltissimo e praticò una concorrenza fatale al Birò. La
penna Bic (non Bich in quanto in inglese era parola offensiva) sfondò il
mercato mondiale. Bich divenne miliardario, mentre Birò morì in povertà a
Buenos Aires il 24 novembre 1985.
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