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sabato 28 settembre 2013

il bluff del fuorilegge

I dipendenti del fuorilegge fingono dimissioni di massa. Cosa improponibile in quanto ogni deputato e senatore, singolarmente, deve comunicarle al presidente della camera di appartenenza e debbono essere accettate o meno da un voto in aula. 300 dimissioni sarebbero più o meno 200 giorni di discussione per non bloccare tutti i lavori. Quindi è un grande bluff (purtroppo). Il problema del fuorilegge è che ha alle costole almeno tre procure che potrebbero chiederne l'arresto, cosa che difficilmente avverrà, anche se il sospetto che metta in piedi la pantomima dimissionaria per trattare la sua non carcerazione. La cosa andrebbe bene in fondo. Perchè mettere in galera un ottantenne che può starsene ai domiciliari? Fatta la tara del bluff rimangono aperti i problemi, l'IVA aumenterà entro pochi giorni. Anche qui questione di lana caprina, come l'aumentano possono diminuirla in poche ore. Il problema vero è l'economia domestica di tutti i cittadini normali (non miliardari, non parlamentari, quelli che hanno una casetta o sono in affitto) per parlare di salvare il culo al fuorilegge si tralasciano le loro miserie. L'abolizione dell'IMU alle prime case dei ricchi la pagheranno tutti con l'aumento dell'IVA, in alternativa (ecco la trovatona del governo in carica) aumentano le accise su benzina e sigarette. Che bella novità, è dagli anni '50 che quando non sanno che fare aumentano benzina e sigarette. Anche qui, ad ogni pieno il cittadino nulla tenente contribuirà a pagare l'IMU delle ville di Arcore.  Giusto per ripetermi, mi tocca rilanciare Cicerone "Quo usque tandem abutere patientia nostra?" Quanto meno, fino a quando sapremo stare tranquilli ad aspettare la fine del fuorilegge e il congresso del PD? In realtà a moltissimi non frega di meno di quest'ultimo, solo che da sei mesi discutono su come farlo. Neppure fossero appena arrivati alla politica. Il movimento cinque stalle, nel frattempo, aspetta il verbo dei suoi padroni. I deputati e senatori parlano di prima mattina, sotto dettatura del post on line, al pomeriggio tacciono in attesa del giorno dopo. 

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