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venerdì 27 settembre 2013

ci prendono per i fondelli.

"Quo usque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?"  Così Cicerone nella prima orazione contro Catilina (Le Catilinarie). Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?. A distanza di duemila anni ci rendiamo conto che la saggezza non ha età, che certe parole sono sempreverdi ed immortali. E' pur vero che non siamo così cruenti come nell'antica Roma, Cicerone conclude infatti così « Ad mortem te, Catilina, duci iussu consulis iam pridem oportebat. » (la tua condanna a morte, o Catilina, avrebbe dovuto essere ordinata da lungo tempo dal Console).
Noi ci accontenteremmo di molto meno, però il limite della decenza è superato ogni giorno. Ricordate Scaiola? Gli pagarono la casa e lui disse papale papale "lo fecero a mia insaputa". Sta ancora cercando il colpevole per riempirlo di schiaffi, forse.  Italiani popolo bue? Ora è la volta di Franco Bernabè, il Presidente della Telecom che ha detto in audizione al Senato: «Abbiamo avuto conoscenza ieri dalla lettura dei comunicati stampa della recente modifica dell’accordo parasociale tra gli azionisti di Telco. Telefonica diventerà azionista di riferimento di una società che resterà quotata con circa l’85% del capitale sul mercato, comprese le azioni risparmio» Ebbene si, il Presidente di un'azienda primaria viene a sapere per caso che gliel'hanno venduta agli spagnoli.Abusano della pazienza degli italiani. Così prendono per il culo milioni di persone.  E caliamo un pietoso velo sul Presidente del consiglio Letta: agli investitori americani e canadesi "venite a investire da noi, sarete nell'ovatta", e proprio mentre lo dice ci sono due personaggi, uno di 1 metro e dieci, una che di soprannome fa"Moplen" e di cognome Santanchè che dicono "noi ci dimettiamo in massa e facciamo cadere il governo, il parlamento e l'Italia intera". 
Non per dire, ma se questo Letta è credibile vuol dire che Berlusconi aveva ragione, Ruby era veramentete di Mubarak!

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