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domenica 31 marzo 2013

31 marzo 1921: Alliste e le sue giornate rosse


Le giornate rosse allistine.
Dal 1919 al 1922 l'Italia tutta, Salento compreso, venne investita dalle lotte contadine. Scioperi e occupazione delle terre erano ricominciati dopo lo scempio del primo massacro mondiale. La nascita del PCI a Livorno contribuì alla formazione di una coscienza rivoluzionaria. Nella fattispecie ai feudatari agrari vennero contrapposti i fasci da combattimento. Il 3\ marzo 1921 i contadini allistini proclamarono lo sciopero. La prefettura inviò un funzionario che convinse le parti alle trattative, i contadini revocarono lo sciopero ma gli agrari non si sedettero al tavolo. Ad Alliste,  Racale, Taviano e Matino i contadini non la presero bene e proclamarono lo sciopero da 4 aprile. Alle 10 una delegazione di contadini allistini guidata da Cosimo Panico si recò dal sindaco Vincenzo Vergari il quale si fece portavoce delle loro istanze. I contadini erano però molto tesi, fuori dal municipio impedirono l’uscita a tutti quanti. Il Sindaco promise interventi, i contadini chiesero immediata firma delle richieste da parte degli agrari, il sindaco prese tempo, i contadini no “oggi bisogna far sangue, oggi è Repubblica” urlavano. La repubblica neritina faceva testo ed esempio, la coscienza politica e civile tramutavano la richiesta di denaro semplice in richiesta politica. Il sindaco chiese aiuto alla prefettura, vennero inviati rinforzi dalle forze dell’ordine da Gallipoli. La situazione non degenerò e il 7 aprile gli agrari recepirono in toto le richieste dei contadini. 

(Fonte: wikipedia)

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