E’ stato l’ultimo bombardamento della seconda guerra
mondiale. Erano le 15,20 del 5 aprile 1945, bombardieri alleati scatenarono l’inferno
su Alessandria, il risultato della carneficina fu drammatico: 160 morti e 500
feriti. Fra i morti 40 erano i bimbi dell’Asilo Infantile Maria Ausiliatrice. L’obbiettivo
era la stazione ferroviaria, ma la potenza d’urto fu spropositata al punto di
costringere il CLN a protestare con il comando alleato. Già nel 1944 lo
stillicidio di bombardamenti fu impressionante, Alessandria è città strategica
geograficamente ed aveva lo scalo merci delle ferrovie più importante della
zona. Dalle schede ISRAL (Istituto Storico per la Resistenza della città di
Alessandria) leggiamo:
1944:
21 e 29 giugno: Bombardati i ponti su Tanaro e Bormida.
11 luglio: Bombe sulla città – 46 i morti.
17, 20, 21, 27 luglio: Bombe senza vittime, distrutta la
ferrovia.
2, 7 e 20 agosto: Demolizione parziale del Ponte Bormida e
raffiche di mitra nella notte.
21 agosto: 31 morti in un bombardamento a tappeto.
3 settembre: 8 morti, colpito il palazzo della GIL e del
Gas.
5 settembre: 39 morti in un bombardamento in cui viene
colpito un rifugio con una bomba dirompente. 20 non avranno mai nome perché
letteralmente maciullati. Verrà redatto un atto di morte presunta.
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