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sabato 8 dicembre 2012

Torna il padrone, i pecoroni saltellano


Alicata, Azzolini, Baccini, Bergamini, Bernini, Bertoldi, Biancofiore, Bocciardo, Bondi, Boniver, Brambilla, Brunetta, Calabria, Caligiuri, Capezzone, Carfagna, Centemero, Ceroni, Cesaro, Cutrufo, D'Alessandro, De Luca, Dell'Elce, Di Giacomo, Fazzone, Formichella, Foti, Gioacchino Alfano, Galan, Gelmini, Gentile, Giammanco, Giro, Gramazio, Laboccetta, Galati, Latronico, Lauro, Malan, Mantovani, Marinello, Mazzaracchio, Mazzocchi, Mazzuca, Menardi, Miele, Moles, Munardo, Mussolini, Nicolucci, Pagano, Palmizio, Papa, Pelino, Petrenga, Pianetta, Possa, Prestigiacomo, Ravetto, Repetti, Rizzoli, Ronzulli, Sarro, Savino, Sbai, Scarpa Bonazza Buora, Serafini, Sibilia, Squeri, Tommasini, Vitali. (Ansa).

Sono solo alcuni fra balilla e federali di Berlusconi che hanno scritto di getto parole di fedeltà suprema al capo. I prossimi leader investiti (a pagamento?) da Silvio pare saranno Santanchè la regina del silicone e Brunetta detto il gigante.
I vari La Russa, Gasparri e compagnia cantando, al grido di “A noi!” hanno accolto con ululati di gioia il ritorno del padrone. Insomma, tutto come prima (più di prima). Tutti quelli che volevano le primarie come Alfano, tutti quelli che dicevano che è ora di cambiare, adesso si prostrano davanti al capo, calano le brache e porgono le terga perché lui ne faccia l’utilizzo che meglio crede. Disponibili a tutto come sempre, anche a votare di fronte all’Italia intera che una ragazzina è nipote di… Putin. Mubarak nel frattempo pare caduto in disgrazia. E siccome, nonostante le promesse non mantenute come sempre succede in questi ultimi anni, la legge elettorale non muta, ecco spuntare i traditori di un tempo, gli Scilipoti per esempio, a mendicare un posto al sole.
Questa è l’Italia, e non siamo neppure su scherzi a parte, siamo nel luogo più alto della democrazia, il Parlamento. Gli stessi locali che hanno visto transitare grandi statisti fino al ’92, poi è stato il tracollo etico, morale, politico. Poi le mafie si sono insinuate con stallieri prima, con stragi poi. Poi la giustizia è stata attaccata ad ogni piè sospinto, poi chi ha fondato un partito pagando con i suoi soldi si è comprato il cucuzzaro intero, parlamentari compresi, gli stessi che prima dicono “Primarie!!” poi dicono “Silvio mio, ammmmore”.
Ed è uno scempio che può accadere dove la Democrazia è stata bloccata, esautorata, in presenza di un governo nominato sostenuto da un parlamento di nominati, da qui al golpe il passo è brevissimo, esistono anche golpe bianchi, senza forza, senza violenza. Nessuno ha osato passare per il voto libero e democratico. E nelle prossime elezioni sarà, se possibile, ancora peggio, rivoteremo con una legge elettorale che non ci consentirà di scegliere nulla perché questo Parlamento non ha adempiuto al suo obbligo più urlato: la riforma elettorale. Se è vero che al peggio non c’è mai fine siamo messi proprio malissimo. Il fenomeno nuovo che si affaccia, il grillismo, ha una strabiliante somiglianza con il nuovo che avanzò nel ’92, la lega che prese consensi ovunque senza poi saper fare altro che conclamare il razzismo, la xenofobia e che portò in Parlamento un analfabestismo strisciante ed inquietante.    
Ci aspetta una campagna elettorale becera, ci aspettano false promesse tipo quella dell’abolizione del bollo auto, ci aspetta un lungo periodo oscurantista, comunque vadano le elezioni la possibilità più probabile pare essere un altro governo simil Monti. Buone feste a tutti noi.   


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