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giovedì 6 dicembre 2012

Juventina Villa Mojica: morire per difendere l'ambiente



Si chiamava Juventina Villa Mojica era una messicana di circa 50 anni, la scorsa settimana (mercoledi 28 novembre 2012) è stata trucidata da una banda di narcotrafficanti, erano almeno 30 i criminali, della resistenza dei 10 poliziotti che scortavano Juventina non è dato sapere, la cosa certa è che al momento nessuno di loro compare fra i caduti o i feriti. Con Juventina è morto il figlio di 10 anni, mentre la figliola di sette è rimasta illesa. Juventina era una militante nella protezione delle foreste disboscate dalle bande di narcos che vendono il legname e liberano prezioso (per loro) terreno per coltivare erba da vendere alle nostre mafie, quindi la cosa ci riguarda molto da vicino, sia il disboscamento che la lotta di Juventina.

Per la stessa lotta erano già caduti suo marito, due figli e 25 membri del suo entourage, i narcos sono spietati. Quando è stata colpita si stava spostando a sud del Messico per organizzare il trasferimento di 45 famiglie minacciate da bande paramilitari. Nulla sembra essere cambiato nel Sud America negli ultimi trent’anni, persone muoiono per difendere un pezzo di bosco e cala il silenzio. Ai golpisti si sono sostituiti i narcotrafficanti che dilagano in tutto il continente, dalla Colombia alla Bolivia, al Cile e ancora fino al centro America. Hanno veri e propri eserciti, comprano le polizie ufficiali e comandano, decidono la vita e la morte delle persone.  


La notizia è stata presa dalla pagina:
http://www.facebook.com/pages/INFORMAZIONE-LIBERA/71253357381

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