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domenica 2 dicembre 2012

Monti: il trifacciale Tremontisconi


 “Gli studenti fanno bene a manifestare il loro dissenso e lo hanno fatto in modo civile.    In alcune sfere del personale della scuola c’è grande conservatorismo e indisponibilità a fare anche due ore in più alla settimana che avrebbero permesso di aumentare la produttività. I corporativismi spesso usano anche i giovani per perpetuarsi” 

 «La crisi ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio è altissima».

Sono due uscite del primo ministro Monti che rappresentano in estrema sintesi la continuità perfetta con il governo che lo ha preceduto. Potremmo addirittura parlare di un mostro a tre teste: Berlusconi, Tremonti e Monti, per comodità parleremo di Tremontisconi. Racchiude infatti i personaggi  più supini ai voleri della finanza lecita (e non lecita ovviamente, visto che le mafie valgono punti di PIL irrinunciabili per loro. In fondo pecunia non olet).
La libertà di chiamare conservatori i docenti che, secondo Tremontisconi, lavorano poco è inquietante, non tiene conto del lavoro pre e post lezioni frontali con i ragazzi, lavoro non retribuito in quanto le correzioni e la preparazione delle lezioni si fa a casa, la sera, soprattutto non tiene conto alcuno della professionalità dei docenti stessi. Non esiste per loro alcun meccanismo premiale. Le parole del premier prestato dalle banche   preludono al sogno di ogni schiavo della finanza: privatizzare tutto, eliminare lo stato sociale, passare alle banche e alle assicurazioni e a chi crea PIL il potere assoluto.
Per quanto riguarda la sanità  è fin troppo ovvio, nonostante le rassicurazioni pelose del ministro della sanità, come si voglia accelerare verso la privatizzazione. A fronte delle parole di Tremontisconi è sufficiente ascoltare Marino quando dice che una protesi all’anca costa, a seconda della Azienda sanitaria che l’acquista, da 300 a 3.000  euro, le siringhe possono costare 2 euro o 55 centesimi, anche qui a seconda dei criminali che lucrano sulla salute pubblica, un pasto può costare 10 o 50 euro e si potrebbe continuare. E’ di tutta evidenza che il valore aggiunto si traforma in mazzette, corruzione e una mafia strisciante, addirittura eletta. Non è assolutamente un caso la freddezza con cui è stata accolta dai parlamentari la proposta di Libera, suffragata da una possente raccolta di firme, per la confisca dei beni ai corrotti, perché la corruzione altro non è che una mafia istituzionalizzata.
Il problema sanità  è da sempre il prato di pascolo per i peggiori, è merce di scambio per i governatori che utilizzano il potere in modo improprio ed è il regno dei Tarantini che navigano con disinvoltura  fra protesi e prostitute offerte al padrone del vapore. Il mancato controllo centrale su questi criminali è il nodo da sciogliere. Si tratta di un meccanismo perverso che porta i governanti meno avvezzi alla politica dello stato sociale a voler ad ogni costo privatizzare, passare la mano e limitarsi a gestire l’ordinario. Quasi il valore della salute e della qualità della vita dei “sudditi” non interessasse. E speriamo che Tremontisconi segni un punto di distacco dal suo predecessore e non ci venga a dire domani “sono stato frainteso….” Gli italiani non sono poi così imbecilli da non capire quando un parla, anche se è professore.   Se dopo Monti ci sarà Monti (o Passera premier e Monti al Quirinale) non sarà di buon auspicio per la democrazia solidale. Ministresse che piangono mentre liberalizzano licenziamenti e falciano pensionati al minimo non inteneriscono neanche un po’, anche se sfoggiano inglese fluente quando chiamano i ragazzi “choosy”. Per lei i pensionati sono, forse,  “Superfluous junk”. 

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