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mercoledì 25 luglio 2012

Lecce dopo la tempesta


Dopo il temporale si respira, alla buon’ora.
24 luglio, ore 07,00 il sottopasso di viale Japigia è colmo d’acqua e bloccato da un’auto dei vigili, che sono in coppia a fermare chiunque tenti di passare da lì. Mi si dice che la situazione è così da decenni, chissà perché, vedrei tre possibili motivi:
  • ·       Il progettista era un tizio diabolico che ha messo in atto un inestricabile sistema di autoallagamento che neppure le menti più raffinate e capaci sapranno mai risolvere.
  • ·     Chi deve riparare i danni non è propriamente capace di farlo e improvvisa sistemi bizzarri quali delle sbarre sedicenti automatiche che si dovrebbero abbassare come per miracolo appena c’è un velo d’acqua. Poi va a finire che una sbarra si abbassa da sola in un bel giorno di sole tentando di decapitare un motociclista e mandandolo all’ospedale. A proposito, quanto è costato l’innovativo sistema?
  • ·  Le amministrazioni che si sono succedute nei decenni se ne sono (per dirla alla Camilleri) scatafottute del sottopasso al grido di: “intanto di temporali ce ne sono pochi”.

24 luglio, ore 07,00 il sottopasso di viale Japigia è colmo d’acqua e bloccato da un’auto dei vigili, che sono in coppia a fermare chiunque tenti di passare da lì. Mi si dice che la situazione è così da decenni, chissà perché, vedrei tre possibili motivi:
·         Il progettista era un tizio diabolico che ha messo in atto un inestricabile sistema di autoallagamento che neppure le menti più raffinate e capaci sapranno mai risolvere.
·         Chi deve riparare i danni non è propriamente capace di farlo e improvvisa sistemi bizzarri quali delle sbarre sedicenti automatiche che si dovrebbero abbassare come per miracolo appena c’è un velo d’acqua. Poi va a finire che una sbarra si abbassa da sola in un bel giorno di sole tentando di decapitare un motociclista e mandandolo all’ospedale. A proposito, quanto è costato l’innovativo sistema?
·         Le amministrazioni che si sono succedute nei decenni se ne sono (per dirla alla Camilleri) scatafottute del sottopasso al grido di: “intanto di temporali ce ne sono pochi”.

Nel primo caso varrebbe la voce secondo la quale il progettista di cotanto manufatto abbia lanciato una maledizione: “chiunque tenti di violare il segreto provocherà disgrazie”. Altrimenti sarebbero inspiegabili un morto e un tentativo di decapitazione in pochi mesi.  Come inspiegabile rimarrebbe la corsa alle sbarre magiche levate dopo pochissimo tempo e sostituite da due vigili che arrivano di corsa ad ogni goccia d’acqua. 
Visto il sottopasso e passata la bufera vado verso il centro. Intanto gli automobilisti debbono munirsi di patente nautica per navigare nelle vie dove il sistema fognario è una chimera. I pedoni invece debbono circumnavigare il quartiere per trovare un “ponte” un varco asciutto o qualcosa di simile, a meno che non si muniscano di stivali che arrivano all’inguine. “Intanto di temporali ce ne sono pochi”.
Arrivato in Piazza Mazzini vedo un totem per la pubblicità coricato a terra. E’ vero che c’è stato vento, ma se passava da lì qualcuno proprio mentre questa roba gli franava addosso che sarebbe successo? Soprattutto chi fa rispettare le norme minime di sicurezza per certi manufatti? Va bene che pubblicizzano da una parte un “compro oro” e dall’altra le iniziative splendide del Comune di Lecce (responsabile è il committente, mi pare, che poi si rivarrà su chi ha eseguito i lavori) però resta il fatto che anche uno studente  al primo approccio con la fisica capirebbe che, fatte le debite proporzioni, il rapporto fra base e altezza è tale per cui questo trabiccolo vola al primo refolo di vento.
Nel primo caso varrebbe la voce secondo la quale il progettista di cotanto manufatto abbia lanciato una maledizione: “chiunque tenti di violare il segreto provocherà disgrazie”. Altrimenti sarebbero inspiegabili un morto e un tentativo di decapitazione in pochi mesi.  Come inspiegabile rimarrebbe la corsa alle sbarre magiche levate dopo pochissimo tempo e sostituite da due vigili che arrivano di corsa ad ogni goccia d’acqua.Visto il sottopasso e passata la bufera vado verso il centro. Intanto gli automobilisti debbono munirsi di patente nautica per navigare nelle vie dove il sistema fognario è una chimera. I pedoni invece debbono circumnavigare il quartiere per trovare un “ponte” un varco asciutto o qualcosa di simile, a meno che non si muniscano di stivali che arrivano all’inguine. “Intanto di temporali ce ne sono pochi”.
Arrivato in Piazza Mazzini vedo un totem per la pubblicità coricato a terra. E’ vero che c’è stato vento, ma se passava da lì qualcuno proprio mentre questa roba gli franava addosso che sarebbe successo? Soprattutto chi fa rispettare le norme minime di sicurezza per certi manufatti? Va bene che pubblicizzano da una parte un “compro oro” e dall’altra le iniziative splendide del Comune di Lecce (responsabile è il committente, mi pare, che poi si rivarrà su chi ha eseguito i lavori) però resta il fatto che anche uno studente  al primo approccio con la fisica capirebbe che, fatte le debite proporzioni, il rapporto fra base e altezza è tale per cui questo trabiccolo vola al primo refolo di vento. 

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