Dopo il temporale si respira, alla buon’ora.
24 luglio, ore 07,00 il sottopasso di viale Japigia è colmo
d’acqua e bloccato da un’auto dei vigili, che sono in coppia a fermare chiunque
tenti di passare da lì. Mi si dice che la situazione è così da decenni, chissà
perché, vedrei tre possibili motivi:
- · Il progettista era un tizio diabolico che ha messo in atto un inestricabile sistema di autoallagamento che neppure le menti più raffinate e capaci sapranno mai risolvere.
- · Chi deve riparare i danni non è propriamente capace di farlo e improvvisa sistemi bizzarri quali delle sbarre sedicenti automatiche che si dovrebbero abbassare come per miracolo appena c’è un velo d’acqua. Poi va a finire che una sbarra si abbassa da sola in un bel giorno di sole tentando di decapitare un motociclista e mandandolo all’ospedale. A proposito, quanto è costato l’innovativo sistema?
- · Le amministrazioni che si sono succedute nei decenni se ne sono (per dirla alla Camilleri) scatafottute del sottopasso al grido di: “intanto di temporali ce ne sono pochi”.
24 luglio, ore 07,00 il sottopasso di viale Japigia è colmo
d’acqua e bloccato da un’auto dei vigili, che sono in coppia a fermare chiunque
tenti di passare da lì. Mi si dice che la situazione è così da decenni, chissà
perché, vedrei tre possibili motivi:
·
Il progettista era un tizio diabolico che ha
messo in atto un inestricabile sistema di autoallagamento che neppure le menti
più raffinate e capaci sapranno mai risolvere.
·
Chi deve riparare i danni non è propriamente
capace di farlo e improvvisa sistemi bizzarri quali delle sbarre sedicenti
automatiche che si dovrebbero abbassare come per miracolo appena c’è un velo
d’acqua. Poi va a finire che una sbarra si abbassa da sola in un bel giorno di sole
tentando di decapitare un motociclista e mandandolo all’ospedale. A proposito,
quanto è costato l’innovativo sistema?
·
Le amministrazioni che si sono succedute nei
decenni se ne sono (per dirla alla Camilleri) scatafottute del sottopasso al
grido di: “intanto di temporali ce ne sono pochi”.
Nel
primo caso varrebbe la voce secondo la quale il progettista di cotanto
manufatto abbia lanciato una maledizione: “chiunque tenti di violare il segreto
provocherà disgrazie”. Altrimenti sarebbero inspiegabili un morto e un tentativo
di decapitazione in pochi mesi. Come
inspiegabile rimarrebbe la corsa alle sbarre magiche levate dopo pochissimo
tempo e sostituite da due vigili che arrivano di corsa ad ogni goccia d’acqua.
Visto
il sottopasso e passata la bufera vado verso il centro. Intanto gli
automobilisti debbono munirsi di patente nautica per navigare nelle vie dove il
sistema fognario è una chimera. I pedoni invece debbono circumnavigare il
quartiere per trovare un “ponte” un varco asciutto o qualcosa di simile, a meno
che non si muniscano di stivali che arrivano all’inguine. “Intanto di temporali
ce ne sono pochi”.
Arrivato
in Piazza Mazzini vedo un totem per la pubblicità coricato a terra. E’ vero che
c’è stato vento, ma se passava da lì qualcuno proprio mentre questa roba gli
franava addosso che sarebbe successo? Soprattutto chi fa rispettare le norme
minime di sicurezza per certi manufatti? Va bene che pubblicizzano da una parte
un “compro oro” e dall’altra le iniziative splendide del Comune di Lecce
(responsabile è il committente, mi pare, che poi si rivarrà su chi ha eseguito
i lavori) però resta il fatto che anche uno studente al primo approccio con la fisica capirebbe che,
fatte le debite proporzioni, il rapporto fra base e altezza è tale per cui questo
trabiccolo vola al primo refolo di vento.
Nel
primo caso varrebbe la voce secondo la quale il progettista di cotanto
manufatto abbia lanciato una maledizione: “chiunque tenti di violare il segreto
provocherà disgrazie”. Altrimenti sarebbero inspiegabili un morto e un tentativo
di decapitazione in pochi mesi. Come
inspiegabile rimarrebbe la corsa alle sbarre magiche levate dopo pochissimo
tempo e sostituite da due vigili che arrivano di corsa ad ogni goccia d’acqua.Visto
il sottopasso e passata la bufera vado verso il centro. Intanto gli
automobilisti debbono munirsi di patente nautica per navigare nelle vie dove il
sistema fognario è una chimera. I pedoni invece debbono circumnavigare il
quartiere per trovare un “ponte” un varco asciutto o qualcosa di simile, a meno
che non si muniscano di stivali che arrivano all’inguine. “Intanto di temporali
ce ne sono pochi”.
Arrivato
in Piazza Mazzini vedo un totem per la pubblicità coricato a terra. E’ vero che
c’è stato vento, ma se passava da lì qualcuno proprio mentre questa roba gli
franava addosso che sarebbe successo? Soprattutto chi fa rispettare le norme
minime di sicurezza per certi manufatti? Va bene che pubblicizzano da una parte
un “compro oro” e dall’altra le iniziative splendide del Comune di Lecce
(responsabile è il committente, mi pare, che poi si rivarrà su chi ha eseguito
i lavori) però resta il fatto che anche uno studente al primo approccio con la fisica capirebbe che,
fatte le debite proporzioni, il rapporto fra base e altezza è tale per cui questo
trabiccolo vola al primo refolo di vento.
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