Il 23 luglio 1903, Italo
Marchioni, originario del Cadore, brevetta il cono wafer per gelato a
Washington D.C. con il numero: 746971.
Il cono gelato
subirà cambiamenti nel tempo, ma rimane ancora oggi insostituibile.
“Marchioni, gelataio
di professione, lamentava la perdita di troppi bicchieri in vetro che
utilizzava per servire il suo gelato, in parte si rompevano, molti venivano,
più banalmente, rubati. Così creò una cialda in cui servire la prelibatezza
tutta italiana. Altri, decisamente meno accreditati, imputano l’invenzione al pasticcere siriano
Enrst Hamwi il quale, vendendo “galabia” (una pasta croccante pressata a caldo
e cosparsa di sciroppo), pare ne arrotolasse una a forma di cono per soccorrere
un amico gelataio in crisi di contenitori. Per scontati motivi di campanilismo,
oltre che per la presenza di un brevetto,
sosteniamo il Marchioni. Anche perché il gelato è una nostra specialità.
La storia racconta che fu Caterina Dè Medici ad introdurre in Francia la
prelibatezza di gelato servito su ostie di pane. Un contenitore commestibile
ante litteram. Quindi chi meglio di un
italiano poteva arrivare ad una trovata tanto geniale?” (Da: Salvatore Napoli
Leone – Genio in terra d’Otranto – Ed. Lupo
e fondaz. Terra d’Otranto).
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