Giusto per mettere la mani avanti, in permanenza di questa
legge elettorale e senza possibilità di dare preferenze non andrò a votare. Non
voglio essere complice dell’elezione di
una Binetti qualunque o di uno Scilipoti, e se sbaglio a dare una preferenza mi
assumerei ogni responsabilità senza dover tornare a maledire il Veltroni di
turno.
Detto questo annoto le novità in politica. Un interessante
articolo di Fabrizio d’Esposito su Il Fatto Quotidiano dice come il 55% degli
italiani giudichino ormai da rottamare i vecchi partiti, anche in presenza di
eventuali (sia pure improbabili) iniezioni massicce di volti nuovi. A fronte di
questi cambiamenti pare probabile la presentazione di liste civiche a destra e
a sinistra a sostegno di quel che rimane della vecchia nomeklatura. Per la
sinistra si fanno molti nomi, da Alba, a Saviano, a Flores D’Arcais, a
Emiliano, per passare attraverso Landini e la FIOM (bizzarro un
sindacato/partito).
La novità veramente interessante pare invece essere
l’operazione lifting di Berlusconi e compagni. A fronte di uno scioglimento del
PDL in più rivoli, il cavaliere ha pensato di rifarsi lanciando liste civiche,
una delle quali potrebbe far capo alla Santanchè e alla Brambilla. SI è posto
il problema del nome. “Operazione Lifting” pare non solo inevitabile, ma anche
opportuno. Sembra ci abbiano pensato molto: “Operazione belle” non era
possibile in quanto l’evidenza è davanti
a tutti “sarebbe come dire che La Russa è un adone” pare abbia detto Cicchitto.
Si era pensato a una “Lista moderata” poi hanno assistito all’ultima uscita
della Santanchè in TV. Si è valutata la possibilità di “Lista civica
auto/reggente” in memoria delle apparizioni maliziose della Brambilla tuttavia,
Santanchè ha posto il veto rilanciando con “Sylicon parlament” e lo slogan “più
silicone per tutti”. A mettere tutte d’accordo è arrivato Bondi, vista la qualità
che le accomuna tutte quante il nome scelto “lifting” pare il più appropriato.
Con il risultato di ottenere cospicui finanziamenti da parte dei chirurgi
estetici che avrebbero in parlamento un ampio catalogo vivente. L’unico professionista
a non esserne felice sembra sia quello che ha tentato di rifare la Santanchè, interpellato
ha detto ai colleghi: “Provateci voi a renderla almeno passabile”.
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