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giovedì 23 febbraio 2012

petizione on line contro la pubblicità del gioco d'azzardo

http://www.petizionionline.it/petizione/ai-parlamentari-salentini/6402




Lettera aperta ai Parlamentari Salentini



On. Vincenzo Barba

On. Teresa Bellanova

On. Raffaele Fitto
On. Alfredo Mantovano
Sen. Alberto Maritati 

Il gioco d’azzardo in Italia sta diventando una vera e propria emergenza. 
AAMS, (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato) da tempo si occupa, oltre che dei generi di Monopolio, anche dei giochi d’azzardo (Lotto, Superenalotto, Slot e via dicendo). 
Esistono studi di Libera e di altre associazioni che sostengono come la criminalità organizzata abbia allungato i tentacoli sulle case da gioco sparse capillarmente sul territorio nazionale. 
L’aspetto che vogliamo sottoporre alla Vs. attenzione riguarda la pubblicità che AAMS utilizza per allargare il suo bacino di utenza, e la necessità di riconoscere la ludopatia come vera e propria patologia. 
E’ degli ultimi mesi il ritiro, dopo vibrate proteste, di uno spot che aveva come protagonista un diciottenne che si preparava per la sua “prima volta”, dove questa era non già un appuntamento con una coetanea, piuttosto con le slot machine. 
Ed è condivisa da associazioni e privati cittadini la richiesta del ritiro di un DVD per le scuole, sempre AAMS, che invita i ragazzi al gioco proponendo loro due sole alternative: gioco legale e illegale. La terza, il non gioco, non è assolutamente presa in considerazione.
(http://isolamaitrovata.blogspot.com/2012/02/il-gioco-gli-adolescenti-internet-e-lo.html)

Siamo inoltre in presenza di un’offerta sempre più massiccia di possibilità di gioco, è stato appena varato un gioco che prevede un’estrazione ogni cinque minuti ed è allo studio la sostituzione, nei supermercati, degli spiccioli del resto con non meglio identificati biglietti della fortuna.

La linea di guardia è decisamente superata:

“Quarantatre uomini italiani su 100 hanno problemi con il gioco d'azzardo. L'Italia è il primo Paese in Europa per denaro giocato in rapporto alla popolazione. "La dipendenza da gioco è una patologia", spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Lucia Giustina, psicologa e psicoterapeuta del Sert di Parma. "Per questo abbiamo aperto un reparto dedicato solo ai malati di gioco. Il paziente tipo? Uomo, tra i 45 e i 50 anni. Le donne hanno più problemi con giochi come il Lotto e il Gratta e Vinci, gli uomini con slot machine e videopoker. Ma la diffusione del gioco online andrà a toccare anche le fasce più giovani".
Le cause scatenanti sono spesso crisi e solitudine: "Nei momenti di incertezza economica c'è meno fiducia nello Stato e si cercano vie alternative. Per tanti nasce il problema quando arriva la pensione. Ma alla base c'è anche una predisposizione temperamentale". Perché i numeri continuano a crescere? "Vanno di pari passo con l'aumento dell'offerta". Si può guarire? "Dopo tanta sofferenza e tanto tempo. E' come la dipendenza da alcol e droga".

Tuttavia si tratta di iniziative estemporanee in quanto la patologia di gioco non è riconosciuta dalla Stato.

E leggiamo ancora un’intervista a Rienzi del CODACONS: 

La crisi economica in atto, l’incertezza sul futuro e la continua ricerca del benessere materiale fanno crescere il numero di italiani che sviluppa una dipendenza patologica da gioco. Lo afferma il Codacons, commentando l’ultimo gesto estremo salito all’onore delle cronache, che ha visto un poliziotto rovinato dai debiti sequestrare un quindicenne vicino Roma.
“Cresce il numero di cittadini con dipendenze patologiche da gioco, perché aumenta la povertà, il futuro appare sempre più incerto e si cerca in tutti i modi di migliorare il proprio stato sociale, ma anche perché aumentano i giochi e le relative pubblicità, e si fa in Italia poca prevenzione – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Il rischio concreto è che, di questo passo, gesti folli ed estremi da parte di chi si indebita per il gioco d’azzardo, diventino una realtà quotidiana, sfociando un una piaga sociale”.
“Limitare le ludopatie è possibile: basta fare prevenzione. Per questo motivo domani incontreremo i vertici dei Monopoli di Stato, proponendo una serie di misure atte a tutelare i giocatori e contenere l’insorgere nei cittadini di vere e proprie dipendenze da gioco” – conclude Rienzi. 

Crisi economica e solitudine, possibilità di giocare on line, da soli davanti al computer e liberalizzazione eccessiva delle macchinette mangiasoldi sono un mix allarmante a livello sociale, etico, sanitario. Soprattutto sono devastanti per gli adolescenti. Il fatto che la dipendenza da gioco non sia riconosciuta come quelle da droga o alcool lascia ulteriormente soli i malati. Se è vero che lo Stato incamera miliardi ogni anno come proventi da questa tassazione impropria, altrettanto vero è che poi scarica sulle Regioni le emergenze sanitarie.

Circa l'1 tra gli adolescenti sono quattro-cinque volte più diffuse che tra gli adulti.
Secondo una ricerca regionale del 2006, in Italia il tasso di diffusione di vere e proprie malattie del gioco tra gli adolescenti è del 2,5%. Studi e ricerche condotte dal Codacons dimostrano che l’Italia è al primo posto nel mondo. Il bel paese, con i suoi 890 euro di spesa media procapite all’anno, è la capitale mondiale del gioco d’azzardo. % dei giocatori in Italia è affetto da dipendenza dal gioco, una cifra che sale per gli adolescenti: è quanto emerso nel convegno "Responsible Gaming for national best practices to european common solutions" tenutosi il 13 aprile scorso a Bruxelles.
Claudio Barbaranelli, professore Dell'Università La Sapienza di Roma, ha illustrato i risultati del secondo studio sul gioco problematico, condotto con Lottomatica. Il nuovo studio, rispetto al precedente, ha permesso anche di controllare le abitudini di gioco degli utenti online. Si è rilevato che rispetto ai dati del 2008, il tasso complessivo di giocatori problematici, non ha subito particolari variazioni. Si è passati dall'1,2% all'1,01%. La percentuale, in questo caso, è riferita alla sola popolazione adulta tra i 18 e i 74 anni che comprende circa 44 milioni di italiani. Se si prendono in considerazione i soli giocatori, 26 milioni in quella fascia d'età, la percentuale sale all'1,7. La situazione è particolarmente complessa per i giovanissimi. In Unione Europea il tasso di diffusione delle ludopatie tra gli adolescenti è nettamente superiore a quello degli adulti. La media europea per gli adulti si aggira tra lo 0,5% e il 2%, secondo le cifre citate da Mark Griffiths della Nottingham Trent University. Griffiths si basa su studi condotti dai vari stati membri in UE. Il dato maggiormente indicativo è quello della Gran Bretagna in cui dal 2006 ogni anno si sono condotte regolarmente delle indagini. Queste hanno riscontrato che le ludopatie 

Tentativi di autodifesa vengono messi in atto da amministrazioni locali, una su tutte l’ordinanza del Sindaco di Empoli che vietò l’accensione delle slot al mattino, purtroppo cassata dal TAR. 

A fronte di questa vera emergenza sottoponiamo alla Vs. attenzione la necessità di regolamentare la materia, con le iniziative parlamentari che riterrete opportune, in particolare:

• Chiedendo il divieto di pubblicità dei giochi in ogni forma come succede per le sigarette e gli alcoolici. Gli spot stanno invadendo stampa, TV, radio e la rete. 
• Chiedendo di inserire la ludopatie fra le malattie riconosciute.
• Chiedendo serratissimi controlli sui locali di gioco per controllare la vendita di biglietti e l’utilizzo di slot machines da parte di minorenni che sono notoriamente i più indifesi.

Grazie per l’attenzione.

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