La
mia amica Giovanna ha un problema: dove mettere i peli del suo gatto? Ha fatto
una doverosa ricerca nel sito MONTECO ed ha fatto una scoperta inquietante.
Peli e piume è classificato come frazione umida.
Peli di cane è classificato come non riciclabile.
Il pelo del gatto non è menzionato nel particolare, quindi si suppone che sia da mettere nella frazione umida
Scrive wikipedia: i peli sono piccole formazioni sottili e
filiformi che crescono sulla cute della
maggior parte dei mammiferi, mentre le altre specie non li posseggono. Il pelo
dell' essere umano è corto e setoso…
E
ancora: …Il pelame della maggior parte dei mammiferi dotati di folta pelliccia è
costituito generalmente da peli di due tipi diversi. I primi, generalmente di
lunghezza maggiore, robusti, relativamente rigidi e assottigliati in punta,
formano la cosiddetta giarra, che spesso è la sola parte della
pelliccia esteriormente visibile ed è generalmente uguale in estate e in
inverno. Al disotto della giarra è invece presente un altro strato di pelo,
la lanugine o borra, più folta, più morbida e con
funzione di isolamento termico. Questo strato varia invece a seconda delle
stagioni, in quanto è quasi assente in estate e sviluppatissimo d'inverno, al
punto da oltrepassare, talvolta, la giarra, comportando un cambiamento
cromatico dell'animale a seconda delle stagioni, come nel caso del camoscio
o del capriolo…
Insomma, una piccola ricerca non spiega la differenza fra
peli di animali diversi, cosa ignota a wikipedia, tuttavia evidentemente conosciuta da
MONTECO.
Ora sappiamo, è arcinoto, che gli animali da compagnia più
diffusi sono cani e gatti. Difficilmente un salentino ha in casa caprioli o daini, men che meno un orso polare.
Se uno ha in casa un gatto e un cane
contemporaneamente come si dovrà comportare? La soluzione più snella (se deduce
dai manuali Monteco) potrebbe essere di avere un cane bianco e un gatto nero o
viceversa, così spazzando e raccogliendo ci si potrà dedicare con amorevole
cura alla separazione dei peli di diversa provenienza.
Altri tipi di peli (capelli umani, peli pubici, peli
derivanti dalle depilazioni estive ecc.) ovviamente non debbono essere dispersi
nel lavello o nel water, ma raccolti doviziosamente e messi con i peli neri del
gatto.
La mia amica Giovanna è bella e servita.
Altro problema è quello dei mozziconi di sigaretta, secondo
MONTECO debbono essere smaltiti nell’indifferenziata, se però andate a vedere
la parola cenere, questa deve essere messa nella frazione umida. Quindi ogni
fumatore dovrà dotarsi di due posaceneri: uno per le ceneri ed uno per le
cicche (o si tratta delle sole ceneri del camino?).
D’altronde, ben sappiamo, la raccolta differenziata esige
organizzazione ed educazione costante, occorre imparare da piccoli.
Piazza
Partigiani, ore 19 di un giorno qualunque ci sono 4 bimbi sotto i sei anni che giocano, corrono e ridono.
Verso sera la temperatura è mite e il caldo non soffoca più. Ad accompagnare i
bimbi ci sono almeno sei adulti che parlano amabilmente fra loro seduti sulla
panchina guardando amorevolmente i pargoli. Ma si avvicina l’ora di cena, si richiamano i bimbi e ognuno si dirige verso casa. A terra, sotto la panchina,
sono rimasti i contenitori dei succhi di frutta dei bimbi, a distanza di tre
metri (misurati) da un cestino per rifiuti. Capisco che un genitore o nonno possa essere sbadato, però almeno uno su sei avrà gettato uno sguardo per vedere se si era scordato qualcosa prima di allontanarsi?
“A pensar male si fa peccato, però”…
diceva un noto politico ora defunto. Ma si, la colpa in questo caso non è dei
bimbi, è una sorta di malafede da adulti. Quelli che si meritano i rompicapi di MONTECO.
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