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domenica 15 giugno 2014

Mineo? Sei fuori!

Ricordiamo un vero e proprio rosario, con tanto di litanie, che declamava i nomi degli espulsi cinque stelle, qualcuno si strappava le vesti nel dire che i 5 stelle fanno cose inenarrabili, anche nel PD lo si diceva. Casaleggio e Beppe Grillo, malissimo vedono chi non pensa come loro. Chi non sta al gioco è fuori, fanno come Briatore. Citando a memoria l’art. 67 della Costituzione: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
I Padri Costituenti hanno voluto sottolineare così la libertà di pensiero e di azione di ogni eletto che deve rispondere solo ed esclusivamente ai suoi elettori e alla sua coscienza, non certo ad improbabili diktat dei loro capi.   Un tempo c’era il centralismo democratico, che imponeva agli iscritti al PCI per esempio, di seguire le direttive decise pluralmente e collegialmente. Democraticamente, appunto. Nel caso di Casaleggio e Grillo la cosa pare funzionare in altro modo, loro le pensano la notte, poi le mettono nei loro blog e gli eletti che non sono d’accordo con loro vengono espulsi.
E pare che la cosa piaccia moltissimo, anche in altri partiti.
Esiste un capo che, imitando Napoleone, si incorona da solo imperatore mandando a casa il suo predecessore a Palazzo Chigi. Lo fa con il placet del suo parterre di fidati chiamati a dirigere il carrozzone. Poi decide di essere  decisionista, chiama un galeotto e concorda con lui (non con Dudù) le sorti dell’Italia futura più o meno così: la   Costituzione diventi carta straccia, via il Senato, via le Province (non tutte però), meno eletti, la Camera avrà deputati solo nominati dalle segreterie dei partiti, il Senato sarà composto da non eletti. In pratica ed in estrema sintesi, si propone una cupola che dirigerà la nazione, gli elettori avranno la sola ed unica possibilità di scegliere uno schieramento (che diventeranno poi larghe intese quasi naturalmente).  In pratica si sostituisce una legge elettorale indecente e fuori legge con un'altra indecente e, probabilmente, fuori legge.
E decide, l’incoronato, di far votare tutto ciò ad un Parlamento giudicato non costituzionale dalla suprema corte. Neppure si pensa alla lontana di passare attraverso l’elezione di una Costituente con padri nobili veramente. Macchè, sarà la Santanchè assieme a Calderoli e a Brunetta a decidere il futuro degli italiani tutti.
Tutto questo gioco sporco non piace a qualcuno, anche all’interno del Partito Democratico. Ci sono discussioni e prese di posizione, una parte, quella più sinceramente democratica, mette in discussione l’impianto di queste riforme fatte passando sulla testa degli elettori e dei partiti tutti (tranne due).
In particolare un esponente del PD in commissione, Corradino Mineo, non è in sintonia con il conducador, ecco che viene estromesso dalla Commissione, con il placet anche della senatrice Finocchiaro, per essere sostituito da chi è zerbino del capo.  Ai senatori che hanno a cuore la democrazia la cosa non piace: Paolo Corsini, Massimo Mucchetti, Vannino Chiti, Felice Casson, Nerina Dirindin, Maria Chiara Gadda, Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, lo stesso Mineo, Walter Tocci, Enrico D’Adda, Lucrezia Ricchiuti e Renato Turano si autosospendono dal partito in attesa di un’assemblea che dovrà chiarire. Mineo, in un'intervista radiofonica si è espresso così:  “Apprezzo il Renzi politico e penso sia una risorsa ma il renzismo-stalinismo è grave. Non era mai successo che si violasse così l’articolo 67 della Costituzione. Da parte mia nessun veto, la mia colpa è quella di aver detto che i colonnelli di Renzi: Boschi, Zanda e Finocchiaro hanno gravemente danneggiato il progetto di riforma del Senato voluto dallo stesso governo… Il ministro Boschi e i senatori Zanda e Finocchiaro “hanno danneggiato il progetto” di riforme, aggiunge Mineo, “lo hanno fatto con un incomprensibile, arbitrario e supponente ritorno indietro rispetto al dibattito che si è svolto in Commissione. E’ un modo di procedere poco rispettoso del parlamento. Per aver detto questo sono stato cacciato”.

E non è assolutamente casuale che la più sperticata lode e plauso all’espulsione dalla commissione di Corradino Mineo arrivi da Luigi di Maio (casaleggiano DOC) che dice che il PD ha fatto bene a cacciar via il traditore. E che diamine, fra loro se la intendono. 

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