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giovedì 19 giugno 2014

Usura e gioco d'azzardo. Relazione consulta nazionale antiusura.



E’ stato pubblicato il rapporto della consulta Nazionale Antiusura 2014 relativo al gioco d’azzardo in Italia dal titolo “Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sulla società italiana – Le presenza della criminalità del mercato dell’alea”

Puntuali arrivano le conferme di quanto da anni chi si occupa di mafie e gioco d’azzardo, legale e non, ha intuito e documentato:  la malavita ha un giro d’affari sul gioco d’azzardo pari al 20% , derivante dall’usura, dal gioco d’azzardo illegale, gestione di sale giochi eccetera.
Lo Stato, con la sua pubblicità, diventa nei fatti il grimaldello delle mafie proprio come promotore dell’azzardo. Si innesca un meccanismo perversione nel quale lo Stato consuma più di quanto incassa e, come recita la Direzione Nazionale Antimafia: “forma un sistema di connivenze con funzionari pubblici e uomini delle forze dell’ordine”. In sostanza delle operazioni di marketing dello Stato, che promuove il gioco, beneficiano le mafie che espandono il loro dominio in una zona grigia dove legale e illegale si mischiano pericolosamente.
All’espansione del gioco legale (spinto e potenziato dallo Stato) corrisponde speculare espansione di quello illegale che non entra in concorrenza, ma si potenziano reciprocamente. Le mafie propongono il nero, lo Stato rilancia mandando in onda nuovi giochi  rendendoli più capillarmente diffusi e più rapidi. Questo giro infame genera nuove povertà, nuova usura, in sostanza, il legale aumenta la popolazione che entra in contatto con l’offerta criminale.  

I 161.252 sportelli per il gioco d’azzardo e le 7.346 strutture specializzate fanno si che ogni cittadini italiano entri in contatto con offerte di gioco più volte nell’arco delle 24 ore. Il tutto nella più bieca mancanza di rispetto per il cittadino di ogni età, sesso, religione che può sottrarsi al telemarketing con il registro delle opposizioni, ma non ha diritto di sottrarsi al gioco legale e soprattutto illegale. Per i deboli questo mix è inquietante, aumentano i pensionati e i minori che giocano quotidianamente, aumentano le file di fronte agli schermi delle estrazioni “ogni 5 minuit” tanto decantate da falsi messaggi pubblicitari “vuoi vincere facile?” . Aumentano i display fuori dalel tabaccherie cove si dice “dall’inizio dell’anno qui si sono vinti X euro” nessun accenno a quanto è stato giocato, ovviamente.   
Secondo quanto riportato dal rapporto, questa densità elevatissima genera un’area grigia inquietante.
E il contrasto all’illegalità cozza con il controllo della spesa pubblica che ha ridotto a 400 unità, fra polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, gli uomini impegnati nella lotta all’azzardo. Le slot sono invece controllate in tempo reale telematicamente da SOGEI. Tuttavia correlando la propensione al gioco e le quantità di denaro effettivamente giocate qualcosa non torna.
Mettendo i relazione Lotto e Superenalotto (giochi difficilmente clonabili) con le vlt e slot, mentre per i primi, Lotto e superenalotto, esiste una certa uniformità fra propensione al gioco e incassi ufficiali, per le seconde i dati sono molto differenti.
Le quantità di denaro che nel 2012 è passato per gli apparecchi in forma ufficiale, differisce del 20% dal dato lordo registrato. In particolare a fronte di un dato ufficiale di 41,7 miliardi di euro registrati nel 2012, si stima una spesa reale di 50.3 miliardi. Gli 8,6 miliardi mancanti equivalgono all’intero incasso dell’erario per i giochi.  
In questo quadro è stato svelato anche il mistero di Pavia, una provincia ingiustamente penalizzata per un presunto record di propensione al gioco delle slot machine.
Già dal 2007 Pavia balzò nelle prime pagine per un picco incredibile di gioco d’azzardo, ne parlarono anche blasonati giornali d’oltre oceano. Allora le giocate pro capite ammontavano a 1417 euro, contro una media nazionale che si aggirava sui 500. Negli anni successivi si riconfermava l’incongruenza con province dalle caratteristiche simili, le giocate erano doppie. La realtà che si va definendo è che in questa provincia i dati sono reali, corrispondono cioè a quanto effettivamente giocano gli italiani se nelle altre province venisse meno il nero. Proprio Pavia potrebbe rappresentare la metrica di base per calcolare il nero che regna incontrastato ovunque.
Il rapporto conclude con una serie di raccomandazioni: distanza da luoghi sensibili delle sale per gioco d’azzardo. Stop alla pubblicità. Orari definiti. Controlli capillari e frequenti contro la diffusissima presenza di minori.  Proposte che si fanno da anni ormai, trovando uno Stato sordo e cieco.
Punti accesso: tabaccherie e altre - Strutt dedic.: sale gioco

rapporto gioco/PIL provinciale

spesa pro capite slot machine


Rapporto completo all'  indirizzo 

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