Il Comitato per la tutela dell’area archeologica ex caserma
Massa, al quale aderiscono moltissimi enti e associazioni fra cui: ADOC,
Piazza Schipa oggi |
Piazza Schipa come la vogliono |
Assemblea molto partecipata, posti in piedi. Dopo l’introduzione di Giovanni Seclì, che ha fatto la cronistoria dei progetti che qualcuno ha chiamato "culturicidio", ponendo una domanda semplice: «Dopo l’abbattimento dell’ex convento poi diventato caserma nel 1971, vogliamo proseguire a distruggere fondamenta e reperti?» Perché proprio di questo si tratta, proseguire a cancellare pezzi di storia in nome e per conto del voler convogliare in centro il traffico nei 500 posti auto che si verranno a creare in un parcheggio sotterraneo sottostante la galleria commerciale. In un periodo in cui abbondano i cartelli “affittasi” sulle vetrine di ex negozi chiusi da una crisi mostruosa, Lecce si premura di far costruire altri negozi, nuovi nuovi, appaltando il tutto ad un’impresa privata, si chiama proget financing (non so quale sia il nome in salentino). A questo forse contribuiscano anche alcune deroghe della Regione Puglia. Il piano paesaggistico in origine prevedeva l’impedimento a modifiche sostanziali su siti archeologici.
E sul comportamento della Regione ci sarebbe da discutere, lo stesso pare stia succedendo a Cisternino, per la famigerata “strada dei colli” che scavalca il piano paesaggistico con un sottinteso (?) placet di Bari.
E, sostiene Seclì, si scavalca anche il PUG (Piano Urbanistico
Generale) che prevede la salvaguardia del patrimonio archeologico.
Ci si chiede se il sito sia archeologicamente rilevante o no. In particolare non si sa che fine abbiano fatto le indagini conoscitive promosse dall'amministrazione Salvemini. Sono sparite? Perse? Nascoste? Si sa per certo che la soprintendenza nel l971 diede parere contrario alla demolizione, ininfluente, con tutta evidenza.
A sentire gli interventi la quasi totalità dei partecipanti all'assemblea era contro il
progetto, tutti tranne il Prof. D’andria che, in un lungo intervento ha detto
due cose fondamentali:
· Abbiamo fatto scavi, trovato reperti, catalogato
e fotografato il tutto e ne abbiamo fatto un libro.
· Oggi non c’è più nulla di rilevante.
Secondo questa teoria si può costruire anche un grattacielo
e i comitati sono, in pratica, dei rompipalle. E poi, ha detto D’Andria
rivolgendosi ad un altro signore che denunciava il progetto come invasivo «Lei dov'era nel ’71 quando abbattevano il Convento?». Quel signore aveva qualche
anno in meno di me, nel ’71 avevamo tutti altri interessi. Evidentemente secondo
D’Andria, chi in quegli anni non ha protestato, ora non ha alcun diritto a
farlo, indipendentemente dall'età anagrafica. Bizzarro veramente.
E quello del Professore è stato un ottimo assist per l’assessore
Messuti che ha detto «ci fosse stata presenza di un sito di rilevanza archeologica ci saremmo
fermati» ed ha proseguito dicendo che
prima quella piazzetta era una schifezza immonda, a lavori ultimati si rivaluterà anche con
una piazza, ideale congiungimento fra il centro storico e quello
commerciale. Non ci ha detto l'assessore quali
amministrazioni hanno governato e consentito una schifezza immonda nel centro di Lecce per lunghissimi anni.
Chi scrive vive a Lecce da soli sei anni, quindi non c’ero
nel ’71 (con buona pace del Prof. D’Andria), e se ci fossi stato avrei avuto
altra sensibilità, a vent'anni mi occupavo d’altro, forse questioni ormonali, forse ideali, non ricordo. Dopo i primi sei mesi spesi a girare in una
città stupenda con lo sguardo in alto a vedere le meraviglie del centro
storico, ho dovuto, ahimè, abbassare il naso a guardare cosa succede sotto il
barocco. Ho visto Piazza Sant'Oronzo che è in buona parte un parcheggio quasi incontrollato,
ho visto edifici storici di proprietà pubblica nel degrado più assoluto, ho
visto che non esiste un piano traffico.
Ed è proprio quest’ultimo punto il più qualificante per l’intervento in
Piazza Schipa, senza un piano traffico che senso ha costruire un parcheggio per
500 auto in pieno centro? Quale altro interesse se non quello di attrarre altro
traffico ed altre auto in una città già intasata? I parcheggi di scambio, come richiamato
dal Prof. Pankievich, i bus navetta per liberare e pedonalizzare il centro
storico, sono nei progetti o meno? In sostanza, le amministrazione negli ultimi vent'anni hanno vagamente ipotizzato qualcosa di diverso dal caos? Qualcuno,
nel corso dell’assemblea, ha sibilato anche interessi di altra natura, ma si
tratta di illazioni. D’altra parte la filosofia che guida l’amministrazione in
queste scelte si è palesata nella ristrutturazione di Piazza Partigiani, è di
questi ultimi giorni la notizia che le piste ciclabili verranno sacrificate per
aumentare i parcheggi auto. Con buona pace della città sostenibile.
Sembra quasi che il problema di Lecce sia Lecce stessa.
Troppo bella e troppo delicata, e con troppi interessi più o meno sottesi.
In questi giorni abbiamo assistito ad un dibattito spesso caratterizzato da informazioni parziali, distorte o non del tutto complete riguardanti l'intervento di riqualificazione dell'area di Piazza Tito Schipa. Un esempio fra tanti, le immagini qui segnalate appartengono ad una visione del progetto ormai del tutto superata. Proprio al fine di dare una voce ufficiale agli intenti dell'intervento, abbiamo aperto una pagina facebook ad esso interamente dedicata, che conterrà aggiornamenti, news, precisazioni e documenti e foto ufficiali. La pagina darà voce a coloro i quali da anni lavorano su questo progetto e risponderà a chiunque esigerà chiarimenti in merito. Vi invitiamo quindi a visitare https://www.facebook.com/piazzatitoschipa.
RispondiEliminaPubblico per informazione e correttezza, anche se il post non è firmato. La pagina facebook di riferimento ha sicuramente ipotesi di costruzione più recenti e documentate di quelle inserite nel mio intervento, rimangono tuttavia inevase alcune domande, in particolare cosa si vuol fare della viabilità di Lecce,, Se è vero che costruire un parcheggio per centinaia di auto è un incentivo a raggiungere il centro storico con le auto o meno, se esiste un piano viabilità che consenta, nei giorni di punta, di fluidificare il traffico in entrata ed uscita. Il problema di parcheggi di scambio e bus navetta rimane inevaso. Senza poi dire dell'importanza storico/archeologica del sito sulla quale ,all'assemblea alla quale partecipai, i pareri erano concordi, salvo una eccezione, sia pur autorevole, tuttavia solitaria.
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