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giovedì 21 novembre 2013

Pronto chi parla? Vendola!!!!!

“Pronto chi parla?” E’ il tormentone della settimana! La telefonata di Vendola tiene  banco sul web, fra i commenti nei social network. I più feroci detrattori di Nichi sono le sinistre sedicenti antagoniste che non aspettavano altro che un passo falso per chiederne le dimissioni, cosa che, visti gli ammiccamenti e i sorrisini, ha un sapore di vendetta e di “io l’avevo detto...”, poi ci sono i giustificazionisti che si arrampicano sugli specchi dicendo che in realtà Vendola prendeva in giro Archinà, come il bimbo che insisteva che il bicchiere si era rovesciato da solo, era levitato e caduto, poi quelli che “non me lo aspettavo”, e altre mille sfumature. Il dato trasversale (tranne alla mezza dozzina di falcemartellisti duri e puri) è lo scoramento. In realtà è stato un colpaccio de Il Fatto, colpaccio nel senso più terra terra del termine, si voleva far passare quella risata per uno sberleffo ai morti per cancro, ascoltando si evince che così non è affatto. Rimane tuttavia un vulnus, per dirlo in italiano corrente, una emerita puttanata di Vendola. I rapporti che un presidente di regione deve tenere sono a 360 gradi, soprattutto quando la patata bollente si chiama ILVA ed è la maggiore industria dell’acciaio europea sia come fatturato che come occupazione. In questi ultimi mesi stanno venendo fuori anche, ahinoi, le porcate dei Riva: evasori fiscali, conti miliardari all'estero, società off shore che permettono di riciclare il maltolto ed altro ancora. Roba da fare invidia a Berlusconi! L’intervento della magistratura nei mesi scorsi ha aperto un dibattito a Taranto e non solo che sembrava, paradossalmente, mettere gli uni contro gli altri i fautori del posto di lavoro ad ogni costo contro quelli della salute pubblica e dell’ambiente. Quasi non si trattasse di istanze imprescindibili.  Lo stato, nei passati decenni, ha iper finanziato l’ILVA con iniezioni di denaro pubblico pari solo, forse, quelle date alla FIAT negli anni, mentre i Riva si arricchivano a dismisura.
Ora è tempo che questi malfattori restituiscano il maltolto! A mettere pezze alle porcate ambientali ci hanno poi pensato i governi regionali pre Vendola, che si sono nei fatti resi complici del malaffare. Da Report di  lunedi 18 novembre 2013, si evinceva tuttavia come ci fosse attorno ai Riva un parterre di politici e partiti che hanno approfittato di preziose regalie di denaro per campagne elettorali, dal PD al PDL c’erano dentro tutti. Tutti, dobbiamo dirlo, tranne il partito di Vendola, beh, il partitino del 3% circa. E dobbiamo ammettere che l’unico governo che ha imposto una virata all’ILVA in fatto ambientale è stato quello del governatore attuale. Rimangono tuttavia ombre ancora da cancellare. Quella telefonata è stato un errore imperdonabile nel merito e nel metodo. Le risate che si fanno al Bar Sport sono una cosa, quelle di un governatore in carica che parla di un giornalista che chiede conto delle morti per cancro sono altra cosa. Soprattutto se lo stesso personaggio aggiunge una considerazione lombrosiana sulla fisiognomica del giornalista. Gli elettori di sinistra, da una persona di sinistra, si aspettano altro, caro Vendola.
Dopo aver ascoltato quell'intercettazione la prima domanda che mi sono posto è stata “se fosse stato Fitto avrei dubbi sulla collusione?” la risposta è stata “no”. Non li avrei avuti perchè la politica della destra negli ultimi vent'anni è andata proprio in quella direzione: collusioni, leggerezza, spudoratezza inquietante (la nipote di Mubarak), compravendita di vacche, pardon, di parlamentari disponibili a passare la mano per un pò di quattrini (mi scusino le vacche), quasi dovessero rispondere a sè stessi prima che agli elettori. Insomma, quella parte politica ha fatto dell’improvvisazione il suo mestiere, hanno governato per sè stessi. Avrei risposto NO e mi sarei unito a chi chiede forte le dimissioni. Vendola, con quella telefonata, ha ferito un’idea diversa di governo. Anche dopo le scuse rimane l’amarezza. Come rimane amarezza nel non sapere ancora perchè avesse un rapporto privilegiato con il malfattore Verzè e le sue cliniche private. Anche di questo ancora aspettiamo notizie e scuse. Ombre non di poco conto sul governo regionale, anche se risultati, dopo l’oscurantismo degli anni passati, ci sono stati, ma non sono sufficienti a giustificare tutto ed ogni cosa.
Ora purtroppo, come nel caso della Cancellieri, auspico le sue dimissioni. Per la ministra dovrebbero essere scontate ed ovvie, una telefonata ad un amico di famiglia, per giunta in presenza di accuse pesantissime da parte dei giudici, è diversa da quella di un ministro in carica. Se diciamo che sono peccatucci veniali dobbiamo, obtorto collo, ammettere la venialità delle nipotine di Mubarak, il potere logora chi ce l’ha a volte. L’etica dice che, se non vogliamo essere come i peggiori governanti degli ultimi vent'anni, dobbiamo marcare una differenza nei comportamenti, quindi, cara ministra, fai come la Idem che per una sciocchezza è stata dimissionata dallo stesso Letta, che ora difende l’indifendibile. A proposito di Letta apro una parentesi, tutto si può dire, ma non che sia poco coerente. Per lui ci sono comportamenti da condannare senza ma e senza se e peccatucci veniali. Un ministro può mandare nelle galere di un dittatore una mamma con il suo bimbo, può telefonare per far scarcerare malfattori, ma guai, guai, guai se salta una rata dell’ICI. Fosse per lui e per salvare il suo governo, metterebbe il malvivente di Arcore al Quirinale domattina per poi fare l’occhiolino al PDL intero e dire che si tratta di arresti domiciliari. E per Vendola? Coerenza, etica, regole del buon governo spingerebbero a meditare le dimissioni e magari una ricandidatura alle prossime regionali, mettendo uno stop alle voci insinuanti e dimostrando fattivamente di voler chiedere un parere agli elettori. Sarebbe una bella cosa. Probabilmente un gesto così eclatante mi inviterebbe ad uscire dal torpore che mi prende ad ogni tornata elettorale e impegnarmi in una campagna.  Per quanto riguarda i sinistri sedicenti di sinistra chiederei loro di proporre un candidato che abbia il 3% di possibilità di venire eletto, poi ne parliamo! Oppure è così bello far governare gli altri e dire quanto sono brutti, sporchi e cattivi? 



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