Ancora due giorni, fino al 20 novembre, c’è la possibilità
di vedere la mostra di Alessandro Amoruso, giovanissimo artista di origini
baresi presso il Caffè Matteotti, nella rassegna Artè. Sono disegni a penna,
sono tratti, dettagli. Il particolare è reso in maniera quasi “maniacale”. Il
ragazzo è giovanissimo ma ha “mestiere”, lo si vede anche in alcuni lavori ad
olio che ho avuto la fortuna di vedere. Nei disegni c’è il fumetto, ci sono,
come mi dice lui stesso, emozioni e sensazioni che arrivano da letture e ascolto di musica, un sottofondo che si percepisce in chi guarda. Ci sono atmosfere oniriche o talmente reali che pare di toccarle, di ricordarle perchè si sono già lette, ascoltate, viste da qualche parte, in qualche vita precedente, in qualche volo di fantasia. Abbiamo chiacchierato, davanti a un bicchiere di vino.
“Alessandro Amoruso, anni?”
“Sono del 91”
“Stai studiando?”
“Ho fatto il professionale di grafica, ora sono iscritto all'accademia qui a Lecce”
“Questi disegni
stanno fra la grafica il fumetto e che altro?”
“Definiamole illustrazioni. Certo, arrivo dalla grafica, poi
per passaggi successivi sono arrivato qui. Studio il dettaglio nel tratto, mi
piace il particolare. Solitamente si cerca ul quadro generale nel quale inserire ogni sfumatura, ogni particolare. Mi piace dire che c’è un aspetto sociologico:
l’insieme (la società) e il singolo. Quello che troviamo nei disegni lo vediamo anche nella realtà”
“L’ispirazione da
dove arriva?”
“Uno in particolare (due uomini davanti ad un saloon n.d.r.)
l’ho fatto quando avevo appena letto Steinbeck. Diciamo che le idee arrivano
come flash, ascoltando musica, vedendo un film.”
“Il disegno è una
meta o un passaggio?”
“Lo definirei passatempo. Mi succede di disegnare ascoltando
lezioni o altro. Questi disegni li faccio d’impeto, con la tela invece è
diverso, non mi definisco artista, devo ancora fare un pò di strada. Sono due
anni che dipingo ad olio.”
“Hai fatto mostre, esposizioni
e quali progetti per il futuro?”
“Qualche settimana fa con due amiche ho esposto a Monteroni,
un mio pezzo è là. Per quanto riguarda il futuro sono aperto a tutto. Pensavo di inviare qualche disegno, scrivo racconti brevi. Leggo molto. La scrittura mi piace, è creatività come la pittura”
“Auguri”
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