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domenica 24 febbraio 2013

buon voto a tutti


E così siamo arrivati al  fine settimana di passione. Non si possono pubblicare sondaggi, guai a farlo. Un tempo andavamo in Svizzera a comprare le sigarette perchè costavano meno, oggi andiamo a leggere i sondaggi sul sito del Ticino on line alla pagina: http://www.tio.ch/News/Estero/723067/I-numeri-che-l-Italia-non-puo-sapere/
Non ne parleremo, anche se pare non ci siano novità rispetto a quanto già si sapeva.
Però esiste pur sempre un’alea di discrezionalità del votante che inquieta ad ogni elezione.
La campagna elettorale che è appena terminata è stata, diciamolo, la peggiore mai vista. Neppure quando la lega era al culmine del suo splendore osava tanto. E’ pur vero che era relegata al nord,  non quello secessionista, piuttosto, parlo del ’94, a quello che voleva “mandare a casa tutti perché sono dei cadaveri”. Quando lo diceva Bossi erano lazzi e frizzi nelle piazze piene in buona parte di ex elettori di sinistra. Oggi il movimento dei “guardateli, sono morti che camminano” è nazionale e promette le stesse cose, compresa la secessione dall’Europa. Da qualcuno o qualcosa si deve secedere se si cercano applausi e consensi. Dice le stesse cose ed ha una platea in buona parte di ex elettori di sinistra. Comunque sarà il partito chiave (secondo i sondaggi che non possiamo dire) per la governabilità prossima ventura.
E’ stata una campagna elettorale brutta perché piena di insulti, di false promesse, di improbabili e possibili rivoluzioni. Perché tutti o quasi hanno giocato sul calo delle tasse. E’ stata brutta perché abbiamo sentito chi ha messo l’IMU dire che è una tassa mal fatta. E  chi l’ha votata dice che la toglierà. E’ stata brutta perché abbiamo letto in ogni social network da elettori di una forza che si colloca a sinistra del centro sinistra dire il nemico vero da abbattere è Nichi Vendola, non già il malgoverno degli ultimi vent’anni o il populismo spietato di altri. E’ stata brutta perché noiosa, piena di clichet e frasi fatte, senza colpi di scena, tranne uno che ha costretto anziani a riempire uffici postali per chiedere rimborsi. Ma quella non è campagna elettorale, è al limite della presa per i fondelli, d'altronde riceviamo ogni giorno telefonate di imbonitori che vogliono regalarci lenzuola o pentole, quelle saranno magari di pessimo materiale, ma almeno esistono. Il bollo auto invece lo paghiamo ancora nonostante la promessa di 5 anni fa.
Chissà, forse era il freddo, una campagna d’inverno non si era vista mai. Fra “giaguari smacchiati” e “quante volte viene?” abbiamo toccato il fondo veramente. Quasi quasi comprendo anche gli astenuti. Il problema dei sondaggisti e dei partiti pare essere su quanti voti si perderanno dove nevicherà. Un tempo un vecchio elettore del PCI mi diceva che la domenica del voto si alzava, si vestiva e andava immediatamente al seggio, senza caffè, senza farsi la barba, senza null’altro fare “perché non si sa mai, se mi fa male il caffè o mi taglio non posso votare”. Oggi le cose sono mutate, anche i più accaniti andranno a votare con calma, all’ora dell’aperitivo o uscendo dalla messa. Anche i comizi sono spariti dalla scena per lasciare il posto a hotel o cinemini, tutto più ovattato, tutto con una sua platea di posti a sedere. Solo Grillo ha osato (onore al merito), solo Bossi osava nel ’94 (onore al merito).
E va bene, non diciamo dei sondaggi perché siamo ligi alle regole. E va bene, andremo (mestamente) a votare perché così si fa, e cercheremo di scegliere ancora una volta il meno peggio piuttosto che il migliore. Buon voto a tutti.     

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