La vicenda economica del filobus a Lecce la si conosce fin
troppo bene, a margine del mostro da 22 milioni di euro gli addetti al traffico
hanno dovuto disegnare le “corsie preferenziali”. E queste costano, chi osa transitarci sopra paga da 76 a 306 euro, per esempio. E nel solo 2011
la polizia municipale ha elevato per la sosta lungo le corsie preferenziali 2mila 64 verbali.
Insomma, quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, come direbbe
qualcuno.
Dura lex sed lex, ho visto
inflessibili agenti multare la signora che arrivava correndo con il bimbo in
braccio. Ho visto commercianti arrabbiati perché i loro clienti non hanno
spazio per fermarsi, ma il traffico ha le sue esigenze e debbono essere
rispettate, diamine. Tralasciamo il fatto che in Viale Japigia per far passare
il mostro hanno ristretto i marciapiedi al punto che un anziano in carrozzina
deve essere spinto sulla inviolabile corsia per i bus, sono inezie, imparino ad
andare a piedi, perbacco. E la coppietta che non può tenersi per mano perché
deve camminare in fila indiana? Vadano a svolazzare altrove, arcaiche
effusioni, mica come la modernità del filobus!
E la legge, ben sappiamo, è
uguale per tutti. Beh, per quasi tutti. Oddio, per qualcuno è più uguale che per
altri, specie in periodo elettorale!
Le elezioni sono sacre in
democrazia, le corsie per i bus sono (evidentemente) profane, anzi, profanate,
scordate. Ben lo sanno gli abitanti e i commercianti di Viale Japigia, dove ha
sede il comitato elettorale del PDL, nell’ultima settimana è stato un continuo
di parcheggi selvaggi, in doppia fila. Tutti sulle preferenziali, a discapito della
signora con il bimbo in braccio, qui si è agito impunemente, non uno straccio
di vigile a multare per rimpinguare le magre casse comunali. Vuoi vedere che si
trattava di “caso straordinario ed eccezionale?” mah! Non per dire, ma per
qualcuno, i soliti maligni, si tratta di impunità. Ah questi cittadini malevoli
e maldicenti!
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