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martedì 7 agosto 2012

L'informazione va in ferie? Mah!



Andiamo in ferie... facciamo pausa. Lo so, c’è molto da dire, da scrivere ma, forse, è meglio astenersi. Il Salento d’agosto è da servire sul “piatto” della spensieratezza”, così s’usa e noi, che sempre brontoliamo, scegliamo la pausa... Per far dono al vostro meditare una citazione trovata su Fb, postata dal caro Carlo Michele Schirinzi: “Che sarà di Otranto? Appunto. Chi difenderà le mura? Nessuno! Ve li immaginate i turchi sfondare una porta aperta? Entreranno. Non troveranno una fede da castigare. Si ridurranno a vagabondare per le vie del centro, turisti alla ricerca di quanto avrebbero dovuto fare, perduti a sera tra le inesattezze della loro storia, finchè, scandalizzati dai prezzi, se ne andranno, contravvenendo ai termini della crociera. Una stagione estiva come un'altra”, è Carmelo Bene in “Nostra Signora Dei Turchi”. Buone vacanze.


Così Mauro Marino sul numero di domenica 5 agosto di Paese Nuovo che senevainferie. L’informazione si ferma un attimo a riflettere sul futuro dell’informazione e dell’editoria. L’editoria se ne sta tranquilla ad aspettare che arrivi l’ispirazione per capire che fare. Un quotidiano che chiude per ferie è un ossimoro. Sarebbe come se una donna andasse di corsa in ospedale per partorire e le dicessero “guardi, sono tutti in ferie, torni verso settembre”. Non è una cosa che esalti!
Anche perché, diciamolo, le cose succedono esattamente con la costanza che hanno i bimbi nel nascere. Se ne scatafottono della stagione, e lo dice uno che è nato il 12 agosto di un sacco di anni fa.  Pochi mesi dopo fu il Belice… Ma questo non c’entra.
“Giornalisti” si chiamano i ragazzi che su facebook hanno una frasetta che dice che l’informazione è un mestiere, intendendo, sottendendo, non sottacendo, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) anche essere pagata con un minimo di dignità. Questo non succede, eppure li vedi sciamare alla ricerca del politico strapagato che passa, dell’assessore incravattato che sentenzia, del sindaco dallo sguardo sornione che ammicca ed è, diciamolo, pure simpatico. Cercano la notizia da offrire. In bicicletta, con fotocamere o videocamere, loro sono lì. Sul pezzo (come dice chi vuol starci coricato sopra). Eppure succede che un quotidiano chiuda (per ferie ovviamente), perché l’estate è torrida, o per chissà quale altro recondito (?) motivetto. Quelli che si cantano facendosi la doccia o la barba. Prima Il Paese Nuovo, ammiccante, è passato on line. Ci vuole la password per accedere ad un giornale gratuito. Soprattutto le pagine cultura sono inscaricabili da utenti normali del computer. Chi scrive non ha avuto più il piacere di leggerle, anche se ho scoperto che su un numero c’era un pezzo mio, ma tant’è. Ho inviato una mail circostanziata in cui chiedevo istruzioni per aprirle e suggerivo l’abolizione della passaword perché deterrente per molti, alcuni amici non l’hanno richiesta. In fondo è il giornale gratuito che deve andare dall’utente, non il contrario. Il periodo del’on line gratuito avrebbe dovuto servire (ritengo) a far conoscere ad una platea più ampia il giornale, invece lo si vuole costretto fra poche persone di buona volontà. A queste due domande la mail che mi è arrivata in solerte risposta è stata disarmante e la cito testualmente con il copia incolla (giusto per dire che, almeno un pochettino, so usare il computer): “La password si può personalizzare”. Ebbene si, questa è stata la risposta ad argomentazioni più dettagliate.
E va bene così, noi che stiamo in giro per il Salento a sopportare afa, turisti e segnaletiche bizzarre, ce ne faremo una ragione. Intanto l’informazione non manca in queste lande. Rimane però la domanda inquietante: tornerà il giornale? Soprattutto, che faranno i ragazzi che lo fanno vivere con caparbia determinazione e, ammettiamolo, una dose di buona volontà incredibili? Soprattutto, ci sarà qualcuno che rimetterà ordine nel caos dell’editoria locale? Abbiamo visto persone onestissime e banditi in quel settore, e sappiamo di sottopagati che hanno necessità di avere quel maledetto tesserino. Per far che poi? Per essere sottopagati tesserati? La casta dei giornalisti ha un prezzo per potervi accedere, come quella dei farmacisti che poi si trovano in una parafarmacia con gli oneri dei blasonati colleghi farmacisti e senza gli stessi privilegi.
Vabbè, noi aspettiamo pazientemente che qualcosa succede. A proposito, mi dite dove pubblica Maira e dove il mio amico Vito Antonio? Mauro penso si riposerà in questo tempo di pausa.
Mi è capitato stamattina (lunedi 6 agosto 2012) di passare davanti alla Prefettura, c’era presidio. Chissà chi erano. Lo leggerò fra poco sui quotidiani on line, domani su quelli di carta. Quelli che non stanno in ferie intendo!
E contemporaneamente apprendo che un’altra storica testata on line chiude i battenti per dedicarsi alla nuova fondazione Terra D’Otranto. Spigolature salentine cesserà le pubblicazioni dal prossimo 10 agosto. I fondatori si dedicheranno alla fondazione anima e corpo. Peccato! Era un buon non luogo per dialogare.
Lunga vita a chi rimane e a chi arriva dunque.




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