Andiamo in ferie...
facciamo pausa. Lo so, c’è molto da dire, da scrivere ma, forse, è meglio
astenersi. Il Salento d’agosto è da servire
sul “piatto” della spensieratezza”, così s’usa e noi, che sempre
brontoliamo, scegliamo la pausa... Per far dono al vostro meditare una
citazione trovata su Fb, postata dal caro Carlo Michele Schirinzi: “Che sarà di
Otranto? Appunto. Chi difenderà le mura? Nessuno! Ve li immaginate i turchi
sfondare una porta aperta? Entreranno. Non troveranno una fede da castigare. Si
ridurranno a vagabondare per le vie del centro, turisti alla ricerca di quanto
avrebbero dovuto fare, perduti a sera tra le inesattezze della loro storia,
finchè, scandalizzati dai prezzi, se ne andranno, contravvenendo ai termini
della crociera. Una stagione estiva come un'altra”, è Carmelo
Bene in “Nostra Signora Dei
Turchi”. Buone vacanze.
Così Mauro Marino sul numero di domenica 5 agosto di Paese
Nuovo che senevainferie. L’informazione si ferma un attimo a riflettere sul
futuro dell’informazione e dell’editoria. L’editoria se ne sta tranquilla ad
aspettare che arrivi l’ispirazione per capire che fare. Un quotidiano che
chiude per ferie è un ossimoro. Sarebbe come se una donna andasse di corsa in
ospedale per partorire e le dicessero “guardi, sono tutti in ferie, torni verso
settembre”. Non è una cosa che esalti!
Anche perché, diciamolo, le cose succedono esattamente con
la costanza che hanno i bimbi nel nascere. Se ne scatafottono della stagione, e
lo dice uno che è nato il 12 agosto di un sacco di anni fa. Pochi mesi dopo fu il Belice… Ma questo non
c’entra.
“Giornalisti” si chiamano i ragazzi che su facebook hanno
una frasetta che dice che l’informazione è un mestiere, intendendo,
sottendendo, non sottacendo, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) anche
essere pagata con un minimo di dignità. Questo non succede, eppure li vedi
sciamare alla ricerca del politico strapagato che passa, dell’assessore
incravattato che sentenzia, del sindaco dallo sguardo sornione che ammicca ed
è, diciamolo, pure simpatico. Cercano la notizia da offrire. In bicicletta, con
fotocamere o videocamere, loro sono lì. Sul pezzo (come dice chi vuol starci
coricato sopra). Eppure succede che un quotidiano chiuda (per ferie
ovviamente), perché l’estate è torrida, o per chissà quale altro recondito (?)
motivetto. Quelli che si cantano facendosi la doccia o la barba. Prima Il Paese
Nuovo, ammiccante, è passato on line. Ci vuole la password per accedere ad un
giornale gratuito. Soprattutto le pagine cultura sono inscaricabili da utenti
normali del computer. Chi scrive non ha avuto più il piacere di leggerle, anche
se ho scoperto che su un numero c’era un pezzo mio, ma tant’è. Ho inviato una
mail circostanziata in cui chiedevo istruzioni per aprirle e suggerivo
l’abolizione della passaword perché deterrente per molti, alcuni amici non
l’hanno richiesta. In fondo è il giornale gratuito che deve andare dall’utente,
non il contrario. Il periodo del’on line gratuito avrebbe dovuto servire
(ritengo) a far conoscere ad una platea più ampia il giornale, invece lo si vuole
costretto fra poche persone di buona volontà. A queste due domande la mail che
mi è arrivata in solerte risposta è stata disarmante e la cito testualmente con
il copia incolla (giusto per dire che, almeno un pochettino, so usare il
computer): “La password si può personalizzare”. Ebbene si, questa è stata la risposta ad argomentazioni più dettagliate.
E va bene così, noi
che stiamo in giro per il Salento a sopportare afa, turisti e segnaletiche
bizzarre, ce ne faremo una ragione. Intanto l’informazione non manca in queste
lande. Rimane però la domanda inquietante: tornerà il giornale? Soprattutto,
che faranno i ragazzi che lo fanno vivere con caparbia determinazione e,
ammettiamolo, una dose di buona volontà incredibili? Soprattutto, ci sarà
qualcuno che rimetterà ordine nel caos dell’editoria locale? Abbiamo visto persone
onestissime e banditi in quel settore, e sappiamo di sottopagati che hanno
necessità di avere quel maledetto tesserino. Per far che poi? Per essere
sottopagati tesserati? La casta dei giornalisti ha un prezzo per potervi
accedere, come quella dei farmacisti che poi si trovano in una parafarmacia con
gli oneri dei blasonati colleghi farmacisti e senza gli stessi privilegi.
Vabbè, noi aspettiamo
pazientemente che qualcosa succede. A proposito, mi dite dove pubblica Maira e
dove il mio amico Vito Antonio? Mauro penso si riposerà in questo tempo di
pausa.
Mi è capitato
stamattina (lunedi 6 agosto 2012) di passare davanti alla Prefettura, c’era
presidio. Chissà chi erano. Lo leggerò fra poco sui quotidiani on line, domani
su quelli di carta. Quelli che non stanno in ferie intendo!
E contemporaneamente
apprendo che un’altra storica testata on line chiude i battenti per dedicarsi
alla nuova fondazione Terra D’Otranto. Spigolature salentine cesserà le
pubblicazioni dal prossimo 10 agosto. I fondatori si dedicheranno alla
fondazione anima e corpo. Peccato! Era un buon non luogo per dialogare.
Lunga vita a chi
rimane e a chi arriva dunque.
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