Vincenzo Peruggia |
Vincenzo Peruggia era uno proprio simpatico. L’unica persona
al mondo ad aver pranzato e cenato per due anni con La Gioconda appesa al muro
della cucina. Originario di Dumenza, nei pressi di Luino, Vincenzo era
impiegato del Louvre, ed era convinto che il dipinto dovsse tornare in Italia perché italiano, la notte fra il 20 e il 21 agosto 1911 decise di riprendere il
maltolto. Uscito dal museo con il quadro sotto la giacca, perse il tram, optò
per un taxi che lo portò alla sua pensione, quindi tornò in Italia. Inizialmente non aveva
intenzione di guadagnare, voleva solo gaanzie che il dipinto rimanesse in
patria. Nel 1913 cambiò idea e decise di fare un po’ di quattrini, si recò a
Firenze da un antiquario il quale, sospettoso, chiamò anche il direttore degli
Uffizi e decisero che il quadro era vero, non una delle mille copie. Il
Peruggia, mentre i due esperti verificavano l’autenticità della Monna Lisa, se
ne andò tranquillamente in giro per Firenze, ma venne beccato. Al processo
venne condannato ad un anno e 15 giorni, poi mutati in sette mesi e 15 giorni.
Il suo difensore parlò di patriottismo, da lì nacque il termine “Perrugismo”. Il
dipinto venne restituito alla Francia. A seguito del furto venne
arrestato Guillome Apollinaire, mentre Pablo Picasso venne interrogato. Per due anni
la polizia fu tenuta in scacco da un dipinto appeso in una cucinotta italiana.
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