Mi stavo chiedendo se quella italiana è ancora una
democrazia. Siamo guidati da un governo di tecnici non eletti, i quali sono
sostenuti da un Parlamento di nominati e non eletti, e siamo stati governati
per due lunghi anni da un premier che vuole demolire la Costituzione sulla
quale ha giurato e da un partito che ha come primo punto del suo statuto la
divisione dell’Italia. Va bene che la libertà di pensiero è un valore
indiscutibile garantito dalla Costituzione stessa, però non ci sarebbero delle
regolette elementari da osservare? Che
so, per esempio chi vuole annullare la carta fondamentale, eviti di giurare
fedeltà alla stessa. Etica, in sostanza, solo etica.
E perché il capo dello stato si vuole sottrarre ai controlli
democratici e istituzionali esattamente come l’ex presidente del consiglio? Non è che il Presidente della Repubblica pensi
che la Costituzione lo ponga sullo stesso piano di quell’altro capo di stato
straniero, quello vestito di bianco che decide l’inferno e il paradiso per
tutti? Quello dice di essere il secondo al mondo dopo Dio (ognuno ha di sé la
considerazione che ritiene), questo è semplicemente eletto dagli uomini. Dai
Napolitano, una botta di umiltà non guasta!
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