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mercoledì 30 maggio 2012

Terremoto? Napolitano ce l'ha duro


16 morti, 1 disperso, migliaia di senza tetto, centinaia di feriti. Si faranno i conti, a Cavezzo il 75% delle case sono inagibili, praticamente un paese cancellato. Napolitano insiste nel voler fare ad ogni costo la parata del 2 giugno. Una decisione che definire bizzarra è poca cosa. Un segnale sarebbe stato quanto meno opportuno. Il paese crolla sotto il terremoto? E noi facciamo una bella parata di armamenti. Quando lo facevano Pinochet e Mao, dal loro punto di vista aveva un senso. A noi mica interessa molto questa esposizione di muscoli come fanno nelle palestre di fitness, gonfiati da anabolizzanti per mettere in mostra fasce muscolari che si afflosciano come mozzarelle se solo perdono due giorni di esercizio. E poi, diciamolo, fanno un po’ senso sulle spiagge quando esibiscono quell’improbabile ammasso di carne.
Quando si perde il senso della realtà succedono queste cose. E non si parli di ragion di stato, il 2 giugno è la festa degli eserciti armati, degli aerei da milioni di euro di costi sopportati dai cittadini che pagano l’IMU sulla prima casa. Tutto succede dopo pochi giorni che il governo voluto da Napolitano stesso ha fatto un decreto legge in cui dice più o meno: “per le calamità naturali neppure un euro dallo Stato, chi ha casa se l’assicuri (magari nelle compagnie del Silvio) . A rimborsare ci pensino le Regioni aumentando le accise sulla benzina.” Tradotto in italiano corrente: “cornuti e mazziati”, infatti per aiutare i terremotati si aumenteranno loro le tasse sulla benzina. O che trovatona. Bravo Monti, viva Napolitano e le sue parate. La filosofia del Colle mutuata dal ladrone verde di un tempo “noi ce l’abbiamo duro”. 

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