Ebbene si, sono salito sul
filobus (già metropolitana di superficie, già trasporto ecocompatibile, già
mostro divoracielo).
Bello, lindo, pulito ed economicamente
insostenibile, almeno così ci dicono Loredana Capone e Carlo Salvemini,
candidati per il centro sinistra alle elezioni della settimana prossima,
rispettivamente nel ruolo di sindaco e vice, che proprio sul 23 hanno convocato
l’incontro con i giornalisti. Si, è vero, il numero non è 23, l’ho rinominato
per vezzo, tanto è costato ai cittadini in milioni di euro quell’immenso
mucchio di acciaio e rame. Ed ora che ne facciamo? Intanto annotiamo che dei
sei candidati alla carica di sindaco non ce n’è uno che lo difende, il centro
sinistra l’ha osteggiato, il centro destra l’ha subìto. Persino il sindaco
uscente Paolo Perrone dice che lui non lo voleva. E qui il primo vulnus, se uno
non concorda con una spesa di tali dimensioni la subisce senza colpo ferire da
vicesindaco della palificatrice Poli Bortone? Mistero.
Però, diciamolo, pochi hanno le
idee chiare sul che fare in caso di vittoria. L’unico ad avere una via d’uscita
sembra essere ancora una volta Paolo Perrone, beh, in realtà più di un piano
infallibile si tratta, a sentire La Capone e Salvemini, di una speranza. Ebbe a
dire il nostro “se la magistratura riscontrerà reati nella gestione filobus lo
smantellerò”, ecco fatto. “Si vede chiaramente da queste parole come il Sindaco
uscente non abbia un programma in merito ed aspetti l’operato della
magistratura” commenta Carlo Salvemini, una specie di vicariato in sostanza. C’è poi il dilemma (beh, definirlo dilemma
pare un azzardo, si tratta di una divergenza mica da ridere) sulle spese di
gestione: 1.350.000 euro secondo Salvemini e la Capone che citano i dati
forniti dal direttore di gestione SGM, 350.000 dice Peyla, già direttore di SGM
ed ora candidato del centro destra. A questo proposito vale la pena annotare un
prezioso siparietto simpatico per qualcuno, fuori luogo per molti dei presenti,
a metà percorso circa sale proprio lui, il Peyla che assiste alla conferenza
stampa e alla fine non si nega ai cronisti che chiedono magari una conferenza
stampa congiunta sul filobus con lui, la Signora Poli Bortone e Paolo Perrone,
ma lui nicchia e dice che il centro sinistra non sa leggere le carte, che sarà
lui a fornirle “ ho telefonato per farmi dare i dati aggiornati” insiste. Per
carità, uno mica può sapere tutto, neppure fosse stato fino a pochi giorni fa a
capo di SGM. Come dite? C’era? Ah, roba
da Crozza, quando imita Formigoni che dice “non ho con me l’agenda, non posso
dire chi sono i miei assessori…” Che sia venuto solo per sfilare davanti alle
telecamere anche se convocate da altri? Così, a occhio e croce, pare un comportamento
“un po’ così” per dirla alla Paolo Conte.
Mentre il filobus finalmente
carico di passeggeri, con telecamere e taccuini, è vero, ma pur sempre
passeggeri, frulla le persone su un asfalto che definire dissestato è voler
essere carini, e prosegue fermandosi qua e là a causa di auto parcheggiate
sulle corsie preferenziali, il discorso prosegue. E tutti a riflettere
sull’unica linea attivata, sui 4 automezzi mai consegnati dalla ditta
costruttrice perché, il condizionale è d’obbligo, non ci sarebbero quattrini
per pagarli, mentre altri quattro mezzi stanno nei depositi perché utilizzati
come parti di ricambio per quelli funzionanti, e si riflette sui “70 piccoli
mezzi a metano che si sarebbero potuti acquistare con gli stessi soldi” come
dice Loredana Capone.
Certo, ora il problema rimarrà
nelle mani di chi governerà i prossimi cinque anni. “Io penserei ad un project financing
che riconverta l’esistente” dice Loredana Capone. “Magari collegando le marine alla città, o
l’hinterland”. Ripieghi comunque e sempre. Però il danno è stato fatto ed è
immenso, la scelta di permettere ai leccesi di tornare a vedere il cielo non è
poi così peregrina, d’altra parte “Se costruiamo un grattacielo e non possiamo
utilizzarlo e inoltre ci accorgiamo che è storto non abbiamo molte scelte” dice
Salvemini con un’esaustiva metafora. Allo stato attuale e con i costi di gestione
proibitivi “il filobus è ingestibile per le casse comunali” dicono all’unisono
Salvemini e Capone.
Nessun commento:
Posta un commento