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martedì 14 febbraio 2012

gli insegnamenti del gelo artico


Giorni di gelo artico, ne hanno parlato ampiamente tutti i media. Allora impariamo a comportarci per bene. Vediamo le lezioni che ci ha impartito il generale inverno.

Primo insegnamento: in inverno fa freddo. Da tre settimane tutti i media danno la notizia dell’arrivo del grande gelo, e lo fanno con enfasi, quasi fosse la sola notizia degna di nota. Chi se ne frega della disoccupazione o dello spread che è passato di moda. A proposito, siamo in grado, unici in Italia, di anticipare i titoli dei giornali del luglio prossimo: “Fa caldo”. Soprattutto la novità sarà nei consigli degli esperti: gli anziani è meglio che stiano tappati in casa, in inverno per il freddo, in estate per il caldo. Possono uscire in aprile e in settembre? Se proprio vogliono in luglio e agosto possono andare al supermercato, come insegnano ex ministri. Per i bambini è la stessa cosa. Le strade sarebbero piene di trenta quarantenni ad ascoltare i giornali.

Secondo insegnamento: In caso di neve, anche solo pochissimi centimetri, evitare di prendere il treno perché si bloccano tutte le linee. Evitare l’auto perché sul ghiaccio sbanda. Evitare i bus pubblici perché non hanno catene. A piedi camminare con moltissima cautela. Però il PIL ha le sue regole e a lavorare si deve andare ad ogni costo. Come? E cosa rompete! Il governo ha altro da fare, arrangiatevi!

Terzo insegnamento: Gli abitanti di Roma quando nevica o cambiano città o cambiano sindaco. Se i tecnici e il primo cittadino non sono capaci di leggere i comunicati della protezione civile e se pensano che il sale sui marciapiedi e sulle strade si mette come sulle insalate, a pizzichi, vuol dire che qualcosa non funziona a dovere. Bastano le dichiarazioni di Alemanno per capire la stupidità di chi governa: “gli alberi romani non sono abituati ala neve”, va a finire che li manderà a svernare in montanga per abituarli?  E ancora “Qualcuno non vuole le olimpiadi a Roma, per questo quelli del nord sono contenti per la neve a Roma”, ora, non per dire, ma che Bossi e Castelli governino anche la neve mi pare leggermente azzardato.

Quarto insegnamento: Bruno Vespa non può fare il plastico della neve e la cosa lo innervosisce moltissimo.

Quinto insegnamento: la Lega Nord chiede di utilizzare gli immigrati per spalare, previo incatenamento alle caviglie che li unisca per scongiurare pericolose evasioni e soprattutto per poterli imbarcare non appena l’emergenza sarà finita.

Sesto insegnamento: Incredibile ma vero, ascoltavo in TV uno della Protezione Civile che ha detto testualmente: “La neve occorre spalarla appena cade”. Eh se lo sapevamo prima ci saremmo dotati di reticelle per farfalle per intercettare i fiocchi svolazzanti.

Settimo insegnamento: Non nevica più, però non fate i furbi che venerdi nevica di nuovo.



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