Pensierini sotto il sole del primo gennaio (primogennaio
tuttoattaccato) duemiladodici. Ogni anno viene voglia di fare riflessioni.
Intanto la parola deriva da: riflettere, che a sua volta evoca il riflesso, un
alias dello specchio. Non si tratta della reiterazione delle flessioni, quelle ci
imponevano a scuola facendo ginnastica (che poi sarebbe diventata educazione
fisica, quindi attività motoria, che è un po’ come chiamare non vedenti i
ciechi), ora è quasi moda fare footing attorno al quartiere per meglio
respirare gli scarichi delle auto che passano nelle città che, a loro volta,
bandiscono la mobilità dolce, e pensare di essere in forma smagliante. Qualcuno
ogni tanto muore d’infarto facendolo, ma questo è altro discorso.
Ieri (trentundicembreduemilaundici) ero in piazza Mazzini
verso sera. Lui stava chiudendo la sua bancarella di libri a prezzo basso. Sono
entrato, ho visto ed ho fatto ben due acquisti: “Pazzi per il cioccolato” e “Pensieri
sulla pace” di Erasmo (Che fosse Da Rotterdam non stava scritto sulla copertina
incellophanata, oltre che impolverata). Sacro e profano assieme. Cosa c’entra
la cioccolata con la pace? Echissenefrega, mi andava così, e poi cinque euro
due libri a pochissime ore dall’uscita da un anno orripilante e dall’entrata in
uno che, a quanto pare, sarà ancora peggio, si poteva pur fare. Devo dire che
quello sul cioccolato era l’ultima copia esposta, di Erasmo, Hegel e altri
filosofi c’era una folla incredibile. Tira più il cacao della pace? Eccerto che
si. Poi, a cena, invece del cotechino e delle lenticchie che
“devimangiarleperchèportanosoldi” abbiamo cenato con polpo e patate. Anche
perché fra me e le lenticchie di capodanno da decenni è guerra dichiarata, non
mi hanno mai portato il becco di un quattrino. Spudorate come il Grande
Fratello televisivo. Quello che sta chiudendo per carenza di spettatori. Hanno
lo stesso, identico senso in fondo. Due esibizionisti brutti, al limite
dell’osceno (non in senso letterale per carità, poco mi importa delle chiappe
esibite da ragazzine assolutamente prive delle nozioni base che ragolamentano
congiuntivi e condizionali, del loro corpo facciano quel che vogliono) osceno
nel senso più alto del termine. Perché passare per intrattenimento un programma
che è vera immondizia culturale? Sarebbe come se qualcuno dicesse che vuole
trasmettere la cultura salentina al nord espiantando ulivi secolari per
esportarli. Una vera e propria idiozia, che si giustifica solo con
l’abbrutimento degli ultimi decenni.
Ieri (trentundicembreduemilaundici) compro il giornale
nazionale che augura buon anno con un titolo a tutta pagina “Ecco la stangata
del 2012” (come dire: “buon anno un c…”), le pagine successive sono piene di
cifre che annunciano lacrime, sangue e sacrifici. Tassano pure le merendine,
manca il contarespiri ma pare si stiano attrezzando. Le reazioni sono
disparate. Da una parte ci sono persone che dicono “finalmente un governo che
governa ed è giusto risanare, quindi giuste sono i sacrifici” altri dicono
invece “è giusto risanare, però qualcuno mi spiega perché devo pagare io solo?”
i primi sono i ricchi, quelli con pensioni o salari dignitosi e anche più, gli
altri sono i precari, i pensionati con quotazioni da fame, i disoccupati, i
precari. Poi ci sono quelli che dicono “basta tasse” dopo aver imposto tasse
per due lustri. Mah, misteri della politica.
A questo punto qualcuno mi spieghi perché dovrei mangiare
lenticchie. Meglio un polpo con patate. Che per altro preferisco.
A proposito, ho ascoltato stancamente il discorso del
Presidente della Repubblica Democratica fondata sul lavoro, la stessa dove il
lavoro affonda. Anche qui inquietante utilizzo della lingua. Si può affondare
chi fonda? Alla fonda stanno le navi, a fondo stanno le ancore. Ancore ancora
affondate a fondo della nave alla fonda che non affonda.
Avevo chiamato poco prima Giancarlo ad Alessandria per fare
gli auguri, come si conviene. “Aspetto Napolitano” ho detto “Anch’io, dirà che
i sacrifici sono indispensabili, che l’Italia ce la farà, che il governo sta
facendo il suo dovere attento a tutte le fasce della società” mi ha risposto. Poi
i saluti, poi Napolitano che ha detto che “i sacrifici sono indispensabili, che
l’Italia ce la farà, che il governo sta facendo il suo dovere….” Neppure lo
straccio di uno scoop, tutto già previsto, stanco, trito, ritrito. E si che
Napolitano ha un passato dignitoso e tutto sommato “menomale che Giorgio c’è”.
Anche se mi piacerebbe un po’ più di vitalità. Mica è sufficiente dire che gli
evasori fiscali sono birbantelli.
ovviamente vauro |
Stamattina c’è il sole, il primo risveglio accarezzato da
lui (avevo scordato la tapparella aperta), poi sono uscito in strada a
respirare smog e fresco salutare, non prima di aver finito la seconda
caffettiera però, siamo in tempi di crisi, non si spreca un caffè, diamine. Da domani inizia l’anno vero, quello con i
negozi aperti e con la città che si rianima per pagare bollette e crisi. Poi
forse ci sarà ancora qualche puntata del Grande Fratello, quello che venne
salutato, nella sua prima edizione, da un titolo a caratteri cubitali su un
noto quotidiano un po’ trasgressivo:
“liberate quei dieci deficienti” diceva. Insomma, anno nuovo stessa vita. Non
succederà molto di non prevedibile, a meno che una bella botta di emozioni e di
rinsavimento mandi in cantina sradicatori di ulivi, spargitori di rifiuti sul
ciglio delle strade, incapaci di solidarietà, quelli che dicono “noi padroni a
casa nostra”, quelli che dicono “quando c’era lui caro lei”, quelli che pensano
che i ragazzi sono tutti incapaci di ragionare, quelli che guardando il mare pensano solo a quali abbronzanti acquistare
per la prossima estate, quelli che dicono che le donne in minigonna se la
cercano la violenza, quelli che sanno come si dovrebbe fare per mettere le cose
a posto e se dipendesse da loro… senza che loro si mettano in gioco mai, quelli
che dicono “i politici sono tutti uguali”, quelli che dicono “E’ tutta colpa
della globalizzazione”, quelli che guardano il culo della ragazzina che passa e
si scagliano contro i pedofili, quelli che gettano il pacchetto vuoto di sigarette
in strada e si lamentano per le strade sporche, quelli che nella notte di
capodanno fanno i botti e perdono due dita perché sono imbecilli, quelli che
dicono che gli italiani sono benestanti perché vanno in pizzeria, quelli che
non vogliono che tu decida come curarti ma devi fare ciò che dicono loro anche
se fanno bunga bunga da sera a mattina, quelli che fanno la giornata della
famiglia e per meglio chiarire sfilano con tre ex mogli, quelli che pagano il
biglietto dello stadio per vedere partite vendute da sei mesi, quelli che
guardano solo RAITRE, quelli che guardano solo LA7…
Spudoratamente ho copiato Jannacci, ma spero sinceramente
che lui capisca.
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